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Quando si chiude un'attività i vetri vanno oscurati e le insegne pubblicitarie rimosse: approvata la proposta
venerdì 5 giugno 2020, 14:26News
di Redazione Perugia24.net
per Perugia24.net
fonte Antonello Menconi

Quando si chiude un'attività i vetri vanno oscurati e le insegne pubblicitarie rimosse: approvata la proposta

La I Commissione consiliare Affari istituzionali, presieduta da Michele Nannarone, ha discusso, nella seduta odierna, la proposta di delibera presentata dalla consigliera di Fratelli d’Italia Fotinì Giustozzi, relativa alla modifica dell’art. 11 del Regolamento di Polizia Urbana, anch’essa approvata all’unanimità (14 voti a favore). Nella seconda proposta in discussione, presentata dalla consigliera FdI Giustozzi, si chiude la modifica dell’art. 11 del Regolamento di Polizia Urbana. In particolare, la modifica riguarda la sostituzione del seguente paragrafo: “I proprietari o i locatari o i concessionari sono inoltre responsabili della conservazione e pulizia delle targhe dei numeri civici. Le aree intorno ai fabbricati devono essere tenute, a cura dei proprietari, in stato di perfetto ordine e pulizia. I proprietari devono mantenere gli edifici in buono stato di manutenzione” con il seguente testo: “I proprietari o in loro vece chi ha la disponibilità giuridica (affittuario, usufruttuario, curatore fallimentare, ecc) di immobili destinati a negozi, pubblici esercizi, uffici e laboratori visibili o accessibili dalle pubbliche vie, sono tenuti a mantenere in buono stato di pulizia e di decoro le vetrine, gli ingressi e le aree immediatamente adiacenti ai locali stessi, al fine di preservare il richiamo commerciale della via/strada, avendo cura della conservazione e della pulizia delle targhe dei numeri civici e più in generale del buono stato di manutenzione dell’edificio.”

Quindi, l’aggiunta dell’ulteriore paragrafo per cui “In caso di cessazione dell’attività, tali locali dovranno essere ben chiusi al fine di evitare l’accesso ad estranei e le vetrine dovranno essere oscurate in modo adeguato e con materiale di colore neutro; le insegne pubblicitarie dovranno essere rimosse, con obbligo di ripristino dello stato dei luoghi, o coperte con idoneo pannello di colore neutro.”

“Il centro storico di Perugia -ha spiegato la proponente- rappresenta la parte del territorio comunale di più antica formazione, che offre testimonianze storiche, artistiche, ambientali di notevole pregio e che ospita al suo interno numerose attività commerciali e artigianali di vario genere. Purtroppo, gli effetti della crisi economica che ha investito il Paese hanno comportato, tra le altre cose, la chiusura e il trasferimento di attività commerciali che prima avevano la loro storica sede nel cuore dell’acropoli, in favore di aree più periferiche del comprensorio comunale. Per questo, si ritiene imprescindibile sottoporre a particolari misure di tutela le zone del centro storico in cui si trovano locali in stato di temporanea inattività, attestando in capo ai proprietari l’obbligo di preservazione di uno stato di decoro e di manutenzione degli immobili, tali che assicurino la conservazione dell’immagine e del prestigio dell’acropoli.”

D’accordo con la proposta si è detta la consigliera Casaioli, che ha comunque espresso perplessità sul fatto che la modifica sia sufficiente per l’applicazione della sanzione amministrativa prevista. “È senza dubbio necessario affrontare la problematica, -ha detto- ma è altrettanto necessario stimolare ulteriori azioni che favoriscano la tutela del decoro delle vie, soprattutto in centro storico.”

Dello stesso avviso anche il consigliere Pd Zuccherini, per il quale le modifiche proposte, non solo vanno nella stessa direzione intrapresa con le modifiche dell’art. 13, relative ai terreni incolti, proposte dal centro sinistra, ma sono solo un punto di partenza. Zuccherini ha, altresì richiesto alla proponente di rendere la modifica di tutta la commissione, proposta che è stata accolta dalla proponente.

Anche il consigliere Vignaroli ha ricordato l’importanza del decoro della città per il turismo.

La proposta, fatta propria della commissione, è stata anch’essa approvata all’unanimità con i 14 voti favorevoli.