Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / perugia / News
Dal 7 gennaio l'Italia tornerà gialla: ancora tutti a casa alle 22 e bar chiusi alle 18
venerdì 1 gennaio 2021, 15:43News
di Redazione Perugia24.net
per Perugia24.net

Dal 7 gennaio l'Italia tornerà gialla: ancora tutti a casa alle 22 e bar chiusi alle 18

Scrive La Nazione che dal 7 gennaio l’Italia cesserà di essere solo rossa o arancione, come in queste feste, ma tornerà tutta o quasi gialla, con il coprifuoco alle 22 e bar e ristoranti e altre attività chiusi alle 18 del pomeriggio. A ogni regione il suo colore, al momento univoco, ma la situazione potrebbe cambiare. Secondo l’ultimo monitoraggio del ministero della Salute (Iss e Cts) «l’epidemia in Italia si mantiene grave ancora a causa di un elevato impatto sui servizi assistenziali». Tre Regioni – secondo il report – Veneto, Liguria e Calabria, hanno un Rt (indice di trasmissione ndr.) maggiore di 1 anche nel valore inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2. Altre tre (Basilicata, Lombardia e Puglia) lo superano nel valore medio, e altre tre (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche) lo sfiorano». A fronte «dell’elevata incidenza che ancora si registra e desta preoccupazione» l’Iss «esorta a considerare di applicare le misure previste, per i livelli di rischio attribuiti, anche oltre le scadenze attuali». I fari rimangono puntati in particolare sul Veneto che, seguito da Lombardia e Puglia, con 2.986 nuovi positivi presenta la situazione più critica. A livello generale le misure sono quelle previste dal dpcm del 3 dicembre scorso in vigore fino al prossimo 15 gennaio. Ma non mancano le eccezioni.

Sul fronte scuola il Dpcm prevedeva dal 7 gennaio 2021, l’apertura degli istituti secondari di secondo grado con il 75% degli studenti in presenza. Percentuale ritoccata al ribasso dal ministro della Salute Speranza che nell’ordinanza del 24 dicembre ha stabilito il limite del 50%. Impostazione confermata ieri da Conte che però ha parlato di «soluzioni flessibili, da valutare paese per paese, scuola per scuola» in base a quanto emerso dal lavoro delle prefetture. Le soluzioni individuate localmente spaziano dagli screening a tappeto del personale organizzati in Piemonte e Valle d’Aosta, alla riapertura a tappe della Campania. Ipotizzata anche una differenziazione degli orari di ingresso negli uffici pubblici per evitare un sovraccarico del trasporto locale. La linea della prudenza sembra prevalere anche per quanto riguarda l’apertura degli impianti sciistici. Il Dpcm prevedeva l’avvio della stagione il 7 gennaio subordinatamente all’adozione, da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, di apposite linee guida validate dal Comitato tecnico-scientifico, volte a evitare assembramenti. Tuttavia è di ieri l’appello delle Regioni a rinviare l’apertura degli impianti agli sciatori amatoriali al 18 gennaio e solo nelle regioni in zona gialla.