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Fabrizio Ravanelli ha parlato a Radio Onda Libera
lunedì 11 dicembre 2017, 11:49News
di Redazione Perugia24.net
per Perugia24.net

Fabrizio Ravanelli ha parlato a Radio Onda Libera

L'ex attaccante Fabrizio Ravanelli, che oggi compie 49 anni, ha parlato alla radio.

Era allo Stadium sabato sera: meglio il ritrovato equilibrio della Juve che ha provato a vincere o la solidità dell'Inter unica imbattuta?

“Non è stata una bella partita. La Juve ha cercato di vincerla sbagliando qualche grossa occasione, soprattutto con Mandzukic. L'Inter mi ha deluso, ha badato solo a difendersi rinunciando perfino alle ripartenze. La Juve ha una qualità e un tasso tecnico superiori, anche se Spalletti ha dato mentalità e rispetto delle regole a questa Inter, di cui lui da grandissimo allenatore è il vero fuoriclasse”.

Chi la convince di più, in questo momento, delle squadre che lottano in testa?

“La Juve si è lasciata alle spalle una settimana decisiva e ha fatto bene. L'Inter è difficile da affrontare. Il Napoli sta avendo qualche colpo a vuoto perché giocano sempre gli stessi, però quando riesce a esprimersi è quella che mi colpisce maggiormente perché si vedono qualità e intensità. La Roma gioca bene, pratica un calcio totale. La Juve comunque resta favorita”.

Le due supersfide Napoli-Juve e Juve-Inter hanno dato ragione a chi sostiene che all'estero girerebbero canale invece di guardare il campionato italiano?

“Un po' sì. Mancano l'intensità e la spettacolarità. Gli ultimi derby di Liverpool e Manchester hanno per esempio dimostrato tutte le differenze tra il calcio italiano e quello inglese. In Inghilterra ci sono giocatori fenomenali e non c'è paragone sul livello delle partite”.

Ha commentato per Fix Sports il Chelsea battuto a sorpresa dal West Ham che lotta per salvarsi e soprattutto ieri il derby di Manchester: c'è stata l'investitura di Guardiola successore di Conte per il titolo della Premier League?

“Penso proprio di sì. Conte è condizionato soprattutto dalle difficoltà societarie. Non c'è solidità e unità d'intenti alle spalle, questo incide sul suo lavoro. Il Chelsea non ha l'organico del City che vola e fa paura con un ritmo impressionante di prestazioni e vittorie”.

E' abituato a vedere il calcio estero: il campionato più bello?

“Quello inglese, senza dubbio. Ogni gara è aperta, combattuta, interessante. L'ultima in classifica può battere la prima. Sotto Natale ne vedremo delle belle, immaginando le famiglie allo stadio e un'attrattività del calcio che non c'è altrove. In Italia e Spagna ci sono un due-tre squadre e c'è monotonia”.

Fin troppo scontato il Pallone d'Oro a Ronaldo?

“Giusto così, ha vinto tutto e ha dimostrato ancora una volta di essere un giocatore determinante e vincente”.

Ronaldo ha raggiunto Messi con 5 vittorie nel Pallone d'Oro: doveroso o monotono?

“Monotono e anche doveroso. Questi due spostano gli equilibri, fanno la differenza, segnano tantissimo. Per me, visto che lo ha vinto Sammer, lo avrebbero meritato anche Maldini e Buffon”.

C'è un Ravanelli in circolazione oggi?

“Mandzukic. Ci somigliamo, anche se lui è un po' meno attaccante di me. Si sacrifica di più e fa il difensore aggiunto. E' un beniamino dei tifosi juventini come lo sono stato io”.

C'è una soluzione per risollevare il calcio italiano dopo l'esclusione dal Mondiale?

“C'è ma le società non vogliono. Bisogna ripartire dai settori giovanili e le scuole facendo insegnare calcio a chi lo sa fare e non agli amici. Questa è una piaga, sappiamo come funzionano certe cose. Dovremmo prendere esempio dalla Germania”.