Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / perugia / Serie A
Le grandi trattative della Roma - 2001, Nakata e il gol Scudetto da 30 miliardiTUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
mercoledì 18 marzo 2020, 12:40Serie A
di Dario Marchetti

Le grandi trattative della Roma - 2001, Nakata e il gol Scudetto da 30 miliardi

"In linea di massima Nakata è incedibile, a meno che non ci siano combinazioni favorevoli per il Perugia, come scambi che ci possano allettare, ma sarà difficile. Io devo fare gli interessi della mia società“. A dirlo fu Gaucci, allora presidente del club umbro, che però stava facendo solo il suo gioco. Il centrocampista giapponese era tutt’altro che incedibile e Franco Sensi quando lo capì decise di mettere sul piatto 35 miliardi e il cartellino di Alenichev. A fine dicembre del 2000 era praticamente già tutto fatto per il passaggio in giallorosso, si aspettava solo il rientro in Italia dell’agente Giovanni Branchini per ratificare l’operazione.
POLEMICHE - La trattativa destava comunque non poche perplessità. Molti tifosi vedevano nell’affare solo del business per accrescere il brand Roma in Oriente e in parte era anche una riflessione giusta. Il giocatore, però, le qualità le aveva. Nel suo primo anno al Perugia segna 10 reti, poi altri due gol nella seconda metà di stagione prima del trasferimento in giallorosso, ma il problema era uno: la posizione in campo di Nakata. Il giapponese prediligeva giocare dietro le punte dove però agiva Totti. Anche andare in panchina diventava difficile perché all’epoca si potevano avere massimo tre extracomunitari nei convocati. Dunque erano più le volte in tribuna che quelle in campo e in molti si chiedevano perché spendere quella cifra per un calciatore da utilizzare con il contagocce. Tutto cambia il 4 maggio 2001 quando la Figc cambia la regola sugli extracomunitari e due giorni dopo Nakata finisce in panchina nello scontro diretto con la Juventus. In sei minuti, però, la Roma prende due gol. Lo Scudetto sembrava riaprirsi, quando Capello al 60’ decide di mettere l’ex Perugia per Totti. Dieci minuti e dimezza lo svantaggio da fuori area e su un altro tiro van der Sar si lascia sfuggire il pallone regalando il tap in vincente a Montella. Finisce 2-2 e la gara con i bianconeri sarà la sliding door fondamentale per il successo finale. Ecco ripagati i 30 miliardi spesi qualche mese prima da Franco Sensi.