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Dell'Agnello: "A Livorno bella crescita. Ora guardo avanti"
Rapporti che finiscono, e che fanno forse meno rumore se non ci si chiama Diamanti, ma dopo una gioventù spesa per la maglia della propria città è normale che qualcosa si crei. Da giugno dell’anno scorso Simone Dell’Agnello ha dato l’addio al Livorno, e adesso, svincolato dopo l’esperienza a Como, è alla ricerca di un nuovo e importante progetto. Come ha confermato lui stesso ai microfoni di Tuttomercatoweb.com.
Si conclude dopo 9 stagioni il tuo percorso a Livorno: cosa ti porti dietro?
“Si, lo scorso anno è stato per me l’ultimo con la maglia amaranto, e dietro mi porto un gran percorso di crescita con delle soddisfazioni che mi sono potuto togliere, anche se c’è un po’ di rammarico per essere andato spesso in prestito. Il club mi aveva anche proposto di spalmami l’ingaggio in altri tre anni, ma preferivo trovare una soluzione dove puntassero più su di me”.
Soluzione che si è chiamata Como, la prima esperienza della tua carriera in D.
“Inizialmente c’era stato un contatto con l’Arezzo, la trattativa è saltata proprio all’ultimo e io mi sono quindi trovato fuori rosa a Livorno, con la sola opportunità di scendere in D: non è stato facile, mi aspettavo un campionato più semplice, ma sono molto felice di come è andata. Abbiamo battuto ogni possibile record, centrando anche la promozione in C”.
Perché, quindi, l’addio con i lariani?
“Avevo un accordo con Corda e la vecchia proprietà, in caso di promozione avrei firmato un biennale, ma poi c’è stato il passaggio delle quote e l’accordo non è stato rispettato. Ma non mi piango addosso, anzi, sono carico per tornare tra i pro”.
Parlavi di C, sembra tornato in auge l’Arezzo: confermi?
“Qualche chiacchierata l’ho avuta, vedremo quello che succederà a breve. Di certo c’è che adesso, che siamo al 20 luglio, la mia priorità è tornare in C: voglio rilanciarmi. Che non significa comunque non farlo anche attraverso un serio progetto di D, questo sia chiaro, non escluderei una nuova parentesi nei dilettanti se ci fosse un club ambizioso come il Como”.
Si conclude dopo 9 stagioni il tuo percorso a Livorno: cosa ti porti dietro?
“Si, lo scorso anno è stato per me l’ultimo con la maglia amaranto, e dietro mi porto un gran percorso di crescita con delle soddisfazioni che mi sono potuto togliere, anche se c’è un po’ di rammarico per essere andato spesso in prestito. Il club mi aveva anche proposto di spalmami l’ingaggio in altri tre anni, ma preferivo trovare una soluzione dove puntassero più su di me”.
Soluzione che si è chiamata Como, la prima esperienza della tua carriera in D.
“Inizialmente c’era stato un contatto con l’Arezzo, la trattativa è saltata proprio all’ultimo e io mi sono quindi trovato fuori rosa a Livorno, con la sola opportunità di scendere in D: non è stato facile, mi aspettavo un campionato più semplice, ma sono molto felice di come è andata. Abbiamo battuto ogni possibile record, centrando anche la promozione in C”.
Perché, quindi, l’addio con i lariani?
“Avevo un accordo con Corda e la vecchia proprietà, in caso di promozione avrei firmato un biennale, ma poi c’è stato il passaggio delle quote e l’accordo non è stato rispettato. Ma non mi piango addosso, anzi, sono carico per tornare tra i pro”.
Parlavi di C, sembra tornato in auge l’Arezzo: confermi?
“Qualche chiacchierata l’ho avuta, vedremo quello che succederà a breve. Di certo c’è che adesso, che siamo al 20 luglio, la mia priorità è tornare in C: voglio rilanciarmi. Che non significa comunque non farlo anche attraverso un serio progetto di D, questo sia chiaro, non escluderei una nuova parentesi nei dilettanti se ci fosse un club ambizioso come il Como”.
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