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Pro Sesto, Filippini: "Dipende da noi: la salvezza diretta possiamo conquistarla"
"Sono di Brescia, e quello che sentivo della Pro Sesto nella zona era positivo: tutti parlano di un club all'avanguardia, che fa lavorare gli allenatori. Quando è arrivata la chiamata sono stato contento, è sempre un piacere far parte di un lato bello del mondo del calcio. Le aspettative che avevo si sono infatti confermate tutte, qua c'è massima condivisione per quanto riguarda l'aspetto del campo e dell'extra campo: a disposizione abbiamo un centro sportivo di qualità, che non si trova alle volte neppure in B, il presidente è sempre presente anche per curare molto il settore giovanile, e con il Ds c'è continuo confronto per migliorarci. I presupposti per raggiungere l'obiettivo ci sono": così, ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com il tecnico della Pro Sesto Antonio Filippini.
Arrivato in Lombardi lo scorso 29 marzo, ha ereditato la squadra al 15º posto del Girone A di Serie C, cogliendo un pareggio (2-2) a Pontedera alla sua prima da tecnico biancoceleste. Ma è tempo di guardare oltre.
Per obiettivo si intende la salvezza diretta?
"Si, vogliamo la salvezza diretta, ed è positivo che tutto sia nelle nostre mani. Qualche risultato è mancato, ma siamo sulla buona strana per raggiungere quello che vogliamo".
La salvezza, ironia della sorte, potrebbe giocarsela a Livorno, squadra che ha guidato lo scorso anno.
"E' un segno del destino. A ogni modo prima di pensare a quella partita c'è quella di domenica contro il Renate, la sorpresa dei tre gironi di C: un'ottima squadra, merito a loro e a mister Diana per quello che hanno fatto. E' chiaro che serve vincere intanto quella, poi a Livorno ci penseremo: chiaramente la gara del "Picchi" sarebbe potuta anche essere una festa per entrambe, ma io ora tifo Pro Sesto, e visto che la matematica potrebbe parlare di sfida decisiva per entrambe, devo guardare al mio club. Cercando la vittoria, che comunque, ripeto, vorrei già domenica. Questo è lo sport".
Come vede la squadra in questo intenso rush finale?
"La squadra ha risposto bene fin da subito, ci sono state gare in cui abbiamo raccolto meno di quello che avremmo meritato, ma ormai questo è passato. Adesso dobbiamo dare tutti qualcosa in più, scavando a fondo delle qualità emotive e tecniche per centrare anche il risultato, che nel calcio è poi quello che conta".
Arrivato in Lombardi lo scorso 29 marzo, ha ereditato la squadra al 15º posto del Girone A di Serie C, cogliendo un pareggio (2-2) a Pontedera alla sua prima da tecnico biancoceleste. Ma è tempo di guardare oltre.
Per obiettivo si intende la salvezza diretta?
"Si, vogliamo la salvezza diretta, ed è positivo che tutto sia nelle nostre mani. Qualche risultato è mancato, ma siamo sulla buona strana per raggiungere quello che vogliamo".
La salvezza, ironia della sorte, potrebbe giocarsela a Livorno, squadra che ha guidato lo scorso anno.
"E' un segno del destino. A ogni modo prima di pensare a quella partita c'è quella di domenica contro il Renate, la sorpresa dei tre gironi di C: un'ottima squadra, merito a loro e a mister Diana per quello che hanno fatto. E' chiaro che serve vincere intanto quella, poi a Livorno ci penseremo: chiaramente la gara del "Picchi" sarebbe potuta anche essere una festa per entrambe, ma io ora tifo Pro Sesto, e visto che la matematica potrebbe parlare di sfida decisiva per entrambe, devo guardare al mio club. Cercando la vittoria, che comunque, ripeto, vorrei già domenica. Questo è lo sport".
Come vede la squadra in questo intenso rush finale?
"La squadra ha risposto bene fin da subito, ci sono state gare in cui abbiamo raccolto meno di quello che avremmo meritato, ma ormai questo è passato. Adesso dobbiamo dare tutti qualcosa in più, scavando a fondo delle qualità emotive e tecniche per centrare anche il risultato, che nel calcio è poi quello che conta".
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