Le probabili formazioni di City-Chelsea: Guardiola senza centravanti, Tuchel con Werner

La notte delle notti. La partita delle partite. Questa sera si assegna il trofeo più prestigioso per club a livello europeo. Manchester City e Chelsea si affronteranno in un derby tutto inglese per vedere chi alzerà al cielo di Porto la Champions League. La squadra di Pep Guardiola si presenta per la prima volta nella finale del torneo e ci arriva come favorita mentre i Blues sono la sorpresa di questa edizione della coppa dalle grandi orecchie. I ragazzi di Thomas Tuchel hanno perso soltanto una volta, nel return match dei quarti di finale contro il Porto, ma - oltre ai portoghesi - hanno eliminato Atletico e Real Madrid rispettivamente negli ottavi e in semifinale mentre nella fase a gironi si sono piazzati al primo posto davanti a Siviglia, Krasnodar e Rennes. Il City invece ha vinto il Gruppo C con Porto, Olympiacos e Olympique Marsiglia mentre nelle sfide ad eliminazione diretta hanno superato Borussia Monchengladbach, Borussia Dortmund e Paris Saint-Germain.

COME ARRIVA IL MANCHESTER CITY - Anche per la finale delle finali, Pep Guardiola dovrebbe giocarsela senza centravanti. Davanti ad Ederson ci sarà una difesa a quattro con Stones e Ruben Dias in mezzo e Walker e Zinchenko sulle corsie laterali. In mezzo al campo la diga dovrebbe essere composta da Gundogan e Fernandinho con Mahrez e Foden che invece percorreranno le fasce e si potranno scambiare di posizione con Bernardo Silva e De Bruyne, pronti a non dare punti di riferimento in avanti.

COME ARRIVA IL CHELSEA - Più lineare invece la formazione di Thomas Tuchel che, curiosità, ha iniziato la Champions League sulla panchina del PSG e la conclude su quella del Chelsea dopo aver eliminato la sua ex squadra in semifinale. In porta ci sarà Mendy con Christensen, Thiago Silva e Rudiger a formare il terzetto difensivo. A centrocampo spazio a Jorginho e Kanté con Azpilicueta e Chilwell che si muoveranno sulle fasce. In attacco invece ci sarà il tridente formato da Pulisic, Werner e Mount.