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Minoliti sulla Gazzetta: "Inter, era fondamentale ripartire subito. Juve, Allegri non fa i miracoli"

Minoliti sulla Gazzetta: "Inter, era fondamentale ripartire subito. Juve, Allegri non fa i miracoli"TUTTO mercato WEB
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giovedì 28 ottobre 2021, 08:08Rassegna stampa
di Alessio Del Lungo

Il giornalista Nino Minoliti, all'interno de La Gazzetta dello Sport, ha come sempre analizzato le gare di Serie A. Questi alcuni estratti del suo commento: "In un campionato dove le prime due della classe, Milan e Napoli [...] stanno tenendo un ritmo infernale, diventa fondamentale non perdere punti con le medio-piccole [...]. Operazione perfettamente riuscita all’Inter, tornata alla vittoria grazie a uno dei suoi veterani, quel Danilo D’Ambrosio che si è sempre fatto trovare pronto quando i vari allenatori succedutisi nella panchina nerazzurra [...] lo hanno chiamato all’opera, e a uno degli emergenti, l’altro terzino Federico Dimarco. [...] Non è stata una partita memorabile, ma per l’Inter era fondamentale ritrovare subito i tre punti per liberarsi immediatamente delle scorie psicologiche lasciate dall’agro pareggio con la Juventus, e la missione è stata compiuta. Come, per restare alle “sette sorelle”, l’hanno portata a termine la Roma [...]; l’Atalanta [...[ e la Lazio [...]. Chi invece nelle trappole del turno infrasettimanale ci è finita in modo rovinoso è stata la Juve, che faticosamente, ma con una certa costanza, stava cercando di risalire la corrente dopo il disastroso avvio di stagione [...].

La sconfitta contro il bel Sassuolo di Alessio Dionisi [...] invita a due valutazioni. La prima è di carattere, diciamo così, strutturale: [...] l’attuale Juve di Allegri è quella qualitativamente inferiore rispetto a tutte le precedenti [...]. Non è per fornire un alibi al Max nazionale, non ne ha bisogno, ma non si può scordare come a una ventina di minuti dalla fine dell’ultimo campionato la Juve fosse quinta e fuori dalla Champions e che rispetto ad allora adesso c’è un Cristiano Ronaldo in meno e, con tutto il rispetto, solo un Manuel Locatelli, un Moise Kean e un Kaio Jorge in più. La seconda [...] dice che in questo momento ci sono nove squadre che hanno segnato più della Juventus e sei che hanno preso meno gol. Con questi numeri, più che su clamorose rimonte-scudetto, è meglio ricalibrare gli obiettivi verso il raggiungimento e l’eventuale consolidamento della zona Champions [...]. D’accordo che Allegri ci ha abituato in passato ai giochi di prestigio, ma non ci risulta che nel suo pur vasto repertorio siano entrati anche i miracoli".

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