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Teramo, Iachini: "Il campionato va fermato qui. Le prime in classifica meritano la B"TUTTO mercato WEB
© foto di Sarah Furnari/TuttoLegaPro.com
venerdì 27 marzo 2020, 22:19Serie C
di Claudia Marrone

Teramo, Iachini: "Il campionato va fermato qui. Le prime in classifica meritano la B"

Ospite della trasmissione AspettateC, format sulla Serie C in onda su Sportitalia ogni venerdì, è intervenuto il presidente del Teramo Franco Iachini, che ha parlato per prima cosa del momento attuale: “Per quando riguarda il Coronavirus la situazione è complicata anche a Teramo, anche se la città si sta organizzando. E noi, come società, abbiamo subito fermato gli allenamenti, dopo l'8 marzo, e i ragazzi sono fermi in città perché purtroppo non hanno fatto in tempo a rientrare nelle proprie terre di origine. I ragazzi si stanno comunque allenando da casa, abbiamo un apposito impianto tecnologico sul prato dello stadio, che abbiamo fatto installare a giungo, che ci aiuta a formare l'impatto fisiologico dell'atleta, e questo è utile anche adesso per le preparazioni casalinghe: chiaramente lo sarà poi anche nel futuro, sia per gli allenamenti che nel recupero degli atleti. Ci vogliamo sviluppare anche sotto questo aspetto”.

Il discorso si allaccia chiaramente alla stagione attuale: “La forma fisica è persa, questo campionato deve essere fermato qui. Le classifiche potrebbero essere cristallizzate, le prime sono titolare per poter salire, senza far torti a nessuno dico che Monza, Vicenza e Reggina lo hanno meritato, ma per la quarta da far salire sarebbe veramente da mettere li un pallottoliere ed estrarre il vincitore. E' una cosa anomala, ed essendolo dobbiamo trovare una soluzione anomala. La A forse si potrà concludere per i diritti tv che sono in gioco, per la C è diverso”.


Conclude: “Dobbiamo tenere conto che la Serie C è, a livello del rapporto costi-ricavi, ingestibile. La C deve essere riformata, va ridotto il numero di squadre, e adesso siamo in una situazione critica perché comunque, come imprenditori abbiamo anche attività. Ghirelli ci vuol venire incontro, ma adesso deve intervenire anche lo Stato, deve venirci incontro se davvero il calcio è ritenuto un elemento sociale. A ora le vedute tra imprenditore e stato sono diverse, e si accentua lo sconforto di chi deve investire nel calcio”.