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Pres. Arezzo: "La scelta di non disputare playoff è anche a tutela dei giocatori"
Questo playoff non s'ha da fare: e la decisione che era già nell'aria è confermata anche quest'oggi, quando mancano poco meno di 4 ore alle deadline.
L'Arezzo non prenderà parte ai playoff, per gli amaranto la stagione è chiusa qui, e a confermarlo nuovamente, ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, è il presidente Giorgio La Cava.
Alle 19:00 scadrà il termine di rinuncia ai playoff: confermate allora la vostra decisione?
"Si, confermo che non parteciperemo. Mi sembra la soluzione più intelligente e produttiva, vista anche la classifica nostra: avessimo avuto un secondo o terzo posto potevamo anche rischiarla, ma data la nostra situazione preferisco concentrarmi di più sul vero playoff, ovvero la prossima stagione, che sarà davvero difficile da affrontare qualora non cambi il protocollo sanitario: è molto rigido e oneroso, ma da seguire alla lettera, sono fatti anche dei controlli a tappeto per tutelare maggiormente gli ambienti. Non solo, ricordo che ci sarà giocare senza pubblico e con gli sponsor che magari rivedranno i contratti".
La squadra come ha preso questa decisione?
"E' chiaro che i giocatori vogliono giocare, ma ci sono altre cose importanti, come la loro salute. Non voglio fare l'uccello del malaugurio, ma dopo un lunghissimo stop, e con 6 gare da giocare in 18 giorni, sono anche più soggetti a infortuni, che rischiano di ripercuotersi sul futuro. Credo che sia stata la scelta migliore anche per loro, forse un giorno mi ringrazieranno".
Il timore che dopo questa scelta, che ridimensiona un minimo le ambizioni, qualcuno possa chiedere la cessione c'è?
"Loro possono chiedere cosa vogliono, ma qua c'è una società che decide. Noi speriamo tutto nell'anno prossimo".
L'Arezzo non prenderà parte ai playoff, per gli amaranto la stagione è chiusa qui, e a confermarlo nuovamente, ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, è il presidente Giorgio La Cava.
Alle 19:00 scadrà il termine di rinuncia ai playoff: confermate allora la vostra decisione?
"Si, confermo che non parteciperemo. Mi sembra la soluzione più intelligente e produttiva, vista anche la classifica nostra: avessimo avuto un secondo o terzo posto potevamo anche rischiarla, ma data la nostra situazione preferisco concentrarmi di più sul vero playoff, ovvero la prossima stagione, che sarà davvero difficile da affrontare qualora non cambi il protocollo sanitario: è molto rigido e oneroso, ma da seguire alla lettera, sono fatti anche dei controlli a tappeto per tutelare maggiormente gli ambienti. Non solo, ricordo che ci sarà giocare senza pubblico e con gli sponsor che magari rivedranno i contratti".
La squadra come ha preso questa decisione?
"E' chiaro che i giocatori vogliono giocare, ma ci sono altre cose importanti, come la loro salute. Non voglio fare l'uccello del malaugurio, ma dopo un lunghissimo stop, e con 6 gare da giocare in 18 giorni, sono anche più soggetti a infortuni, che rischiano di ripercuotersi sul futuro. Credo che sia stata la scelta migliore anche per loro, forse un giorno mi ringrazieranno".
Il timore che dopo questa scelta, che ridimensiona un minimo le ambizioni, qualcuno possa chiedere la cessione c'è?
"Loro possono chiedere cosa vogliono, ma qua c'è una società che decide. Noi speriamo tutto nell'anno prossimo".
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