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esclusiva

Lopez, ex ct del Bangladesh: "Avventura fascinosa e difficile"

ESCLUSIVA TMW - Lopez, ex ct del Bangladesh: "Avventura fascinosa e difficile"TUTTO mercato WEB
© foto di Emanuele Taccardi/TuttoMatera.com
mercoledì 23 dicembre 2015, 10:512015
di Raimondo De Magistris

"Il contratto era di quattro mesi, non c'erano le condizioni e la voglia di proseguire nel progetto". Fabio Lopez ha ricoperto per quattro mesi il ruolo di commissario tecnico del Bangladesh, da agosto a dicembre 2015. Un'avventura fascinosa ma anche molto complessa, un paese da oltre 150 milioni di persone che, però, avanza tra mille difficoltà. Anche nel calcio. "E' molto difficile lavorare in quelle zone - prosegue -, hanno una mentalità molto chiusa. Abbiamo giocato le partite per la qualificazione al Mondiale in Russia, abbiamo disputato una grande partita contro l'Australia anche se abbiamo perso".

Quali sono state le difficoltà maggiori?
"L'Asia la conosco bene, non è la mia prima avventura lì. Questi popoli sono ancora fermi, vogliono l'allenatore straniero ma poi impongono le loro condizioni di lavoro. Ci sono, inoltre, delle influenze politiche molto forti, c'è sempre il raccomandato. Chi fa l'allenatore come me per passione e perché crede in questo lavoro è dura".

Eppure si tratta di un paese con 170 milioni di persone.
"Potenzialmente possono essere forti, sono tanti. Se in Argentina è uscito un Messi li potrebbero uscirne tre. Però non hanno un sistema ben sviluppato nel settore giovanile e quindi li reclutavamo esclusivamente in Serie A. Difficile vedere i giocatori altrove".

Forse perché il calcio ha scarsa considerazione?
"No, anzi. Insieme al cricket è lo sport più importante, a ogni conferenza stampa c'erano almeno 50 giornalisti e non poca pressione. Quando alleni una nazionale è sempre importante, sicuramente mi ha arricchito. Io sono subentrato, probabilmente se avessi iniziato prima sarebbe stato diverso. Lì, però, c'è una resistenza culturale, non è facile fargli capire determinate cose".

Ci sono giocatori interessanti, magari papabili per campionati più importanti.
"C'erano due-tre giocatori potenzialmente importanti, perché no. Se giocavano anche in Nazionale qualcosa vorrà dire".

E il suo futuro?
"Ben venga una possibile offerta dall'Italia, ma finora ho fatto bene all'estero e probabilmente resterò all'estero. Non vorrei però proseguire in Asia, mi piacerebbe un'avventura in un altro continente".

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