Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
esclusiva

Ratto: "Io giramondo: Malta, Panama, Nicaragua e Figi"

ESCLUSIVA TMW - Ratto: "Io giramondo: Malta, Panama, Nicaragua e Figi"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
giovedì 4 giugno 2015, 16:472015
di Gaetano Mocciaro

Il bello del calcio è quello di essere uno sport praticato a tutte le latitudini, basti pensare che la FIFA conta ben 209 federazioni affiliate. Nella stragrande maggioranza di esse sappiamo poco o nulla. C'è però chi, per scelta di vita, ha deciso di misurarsi in alcuni dei campionati più singolari al mondo. Interessante il caso di Giacomo Ratto, portiere 29enne di Varese: Malta, Panama, El Salvador, Figi. E una parentesi in Mongolia morta sul nascere. Ai microfoni di Tuttomercatoweb ci racconta: "Le opportunità in Italia non andavano oltre un buon dilettantismo. In più, se non fai parte di un certo giro non puoi emergere. Nell'ultimo club in cui ero iniziavo ad avanzare soldi e da lì ho iniziato a guardarmi attorno. Ma senza procuratori, facendo tutto da solo: ho iniziato a mandare email senza ricevere risposta. Uno, finalmente, mi risponde: è Mario Muscat, portiere della nazionale maltese che ha anche una scuola di portieri. Grazie a lui riesco ad avere il contatto di un club che cercava un portiere e riesco d accasarmi al Victoria Wanderers. Gioco metà campionato a Malta, sfiorando l'Europa League. Un calcio organizzato, molto influenzato dal sistema inglese. Purtroppo con le regole che hanno portato alla riduzione del numero di stranieri ho dovuto cercare un'altra squadra".

Ancora una volta curioso il modo in cui hai trovato la tua nuova destinazione

"Casualmente guardavo su Sky la trasmissione "Football Mundial" che parlava della squadra del Tauro, la più titolata di Panama. Trovo il contatto e mando il CV: finisce che troviamo l'accordo e mi trasferisco. Il calcio a Panama è molto seguito e ci sono molti giocatori talentuosi. Non c'è l'organizzazione tattica delle squadre europee e il ritmo è lento, ma se porti un talento in giovane età da noi può davvero fare bene. La capitale poi è una città da primo mondo: bella, moderna. Si vive molto bene. Purtroppo dopo 4 mesi ho problemi con la stessa persona che mi ha portato lì e ho deciso di tornare a casa".

Si va a Nicaragua. Paese di cui si conosce poco

"Questa volta mi servo dell'ausilio di un agente che ha contatti in centro America e volo a Managua. Qualche amico mi chiede: 'ma on c'è la guerra?'. In verità da almeno trent'anni tutto è tranquillo, il Paese sicuro e puoi tranquillamente girare di notte a piedi. Ho visto posti bellissimi, la gente è umile e il costo della vita basso".

Esperienza che dura poco anche lì

"Il mio cruccio è quello di non aver mai giocato in una competizione continentale. Non potendo farlo in Europa ho iniziato a cercare questa possibilità negli altri continenti: in Mongolia c'è una squadra, il Khoromkon di Ulaanbaatar che parteciperà alla prossima AFC Cup, l'equivalente asiatica dell'Europa League. Firmo il contratto ma in realtà in Mongolia non andrò mai, perché la Federazione asiatica nega al club la licenza per partecipare al torneo. Finisce tutto prima di iniziare. E dire che per l'AFC Cup avevo rifiutato un'offerta dal Costa Rica".

L'ultima esperienza è a Figi: come sei finito così lontano?

"Prima di tutto ho l'occasione di finire in Albania, ma l'offerta economica si era rivelata molto inferiore a quella inizialmente prospettata. Facendo una ricerca su internet decido di mandare dei curriculum un club figiano che avrebbe dovuto partecipare all'Oceanian Champions League: mando un mio video e vengo ingaggiato. Ricordo come io e un altro straniero fossimo finiti in prima pagina sui giornali figiani, la gente che ti riconosceva per strada: sensazioni davvero bellissime. Il livello calcistico, almeno oceanico in generale, non è così basso come si pensa. Ad esempio l'Auckland, che è la squadra campione continentale, potrebbe benissimo giocare in Lega Pro. Ironia del destino non riuscirò a giocare l'Oceanian Champions League per un errore fra i club che hanno perfezionato la trattativa: il transfer infatti è arrivato in ritardo. Ciò che mi ha colpito di Figi è la semplicità della gente. Persone che hanno sempre il sorriso pur con poco da vivere. E ricordo come mi avessero consolato per non aver potuto giocare il torneo".

Non rimane che l'Africa

"Non ho contatti ma, perché non provare anche lì? Intanto ho qualcosa in ballo in Trinidad e Tobago, Nicaragua, Guatemala ed El Salvador".

© Riproduzione riservata