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#iorestoacasa - TMW consiglia: "Non spegnete quel fuoco". I Vigili del Fuoco campioni d'Italia
Solo nel 2002 allo Spezia venne riconosciuto, con tanto di coccarda speciale che tuttora campeggia sulle maglie del club (una concessione rarissima nel mondo del calcio), il titolo vinto nel 1944 dalla squadra dei Vigili del Fuoco della città ligure nel torneo finale a tre contro Torino e Venezia. Un torneo giocato in condizioni proibitive, solo nel Nord Italia visto che all'epoca gran parte dello stivale era già stato liberato dagli alleati, fra bombardamenti, azioni partigiane e rappresaglie dei nazifascisti che avevano fondato quello stato fantoccio che era la Repubblica Sociale Italiana, nota anche come Repubblica di Salò. Il libro “Non spegnete quel fuoco” di Andrea Schianchi narra la nascita di quella squadra e lo svolgimento di quel anomalo torneo ribattezzato Campionato di Guerra dell'Alta Italia.
Una squadra creata dall'ingegner Gandino, comandante dei Vigili del Fuoco di La Spezia, che decise di far arruolare come pompieri i giocatori della squadra cittadina con Ottavio Barbieri, bandiera del Genoa fra gli anni '20 e '30, in panchina, che venne inserita nel girone emiliano dovendosi sobbarcare viaggi su e giù per la Cisa. Una storia, intervallata dai bollettini di guerra, narrata attraverso gli occhi di Peppino Incerti, custode dello stadio Picco (allora inagibile a causa dei bombardamenti), e padre di due calciatori – Walter e Riccardo - che poi decisero di passare nelle fila dei partigiani e combattere per la liberazione dell'Italia morendo per mano dei nazifascisti.
Un racconto fra storia e romanzo per conoscere una pagina poco conosciuta del nostro calcio e scoprire calciatori come Wando Persia, Mario Tommaseo o Giovanni Costa (vero e proprio mito spezzino con 242 presenze e 76 reti all'attivo).
Una squadra creata dall'ingegner Gandino, comandante dei Vigili del Fuoco di La Spezia, che decise di far arruolare come pompieri i giocatori della squadra cittadina con Ottavio Barbieri, bandiera del Genoa fra gli anni '20 e '30, in panchina, che venne inserita nel girone emiliano dovendosi sobbarcare viaggi su e giù per la Cisa. Una storia, intervallata dai bollettini di guerra, narrata attraverso gli occhi di Peppino Incerti, custode dello stadio Picco (allora inagibile a causa dei bombardamenti), e padre di due calciatori – Walter e Riccardo - che poi decisero di passare nelle fila dei partigiani e combattere per la liberazione dell'Italia morendo per mano dei nazifascisti.
Un racconto fra storia e romanzo per conoscere una pagina poco conosciuta del nostro calcio e scoprire calciatori come Wando Persia, Mario Tommaseo o Giovanni Costa (vero e proprio mito spezzino con 242 presenze e 76 reti all'attivo).
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