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TMW RADIO - Cioffi: "Torino, terrei Longo ma Giampaolo è ok. DiFra al Cagliari, scelta giusta"TUTTO mercato WEB
lunedì 3 agosto 2020, 19:55Altre Notizie
di Dimitri Conti

TMW RADIO - Cioffi: "Torino, terrei Longo ma Giampaolo è ok. DiFra al Cagliari, scelta giusta"

Gabriele Cioffi ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Gabriele Cioffi, ex difensore oggi allenatore, ha così parlato ai microfoni di TMW Radio, intervenendo nel corso della trasmissione Stadio Aperto, condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Mi ha chiamato la Juventus, ma avevo la batteria scarica... Poi da tifoso della Fiorentina non sarei andato, è chiaro: il cuore prima di tutto (ride, ndr)".

Se avesse chiamato ancora il Crawley o qualcun altro in Inghilterra?
"No, nemmeno lì: l'esperienza è finita. A condizioni normali mi piacerebbe tornare lì in Inghilterra: sono rimasto affascinato e sedotto dal calcio inglese, credo però che nel momento attuale non si possa fare più di tanto i preziosi, quindi prenderei in considerazione pure l'Italia, anche se non è semplicissimo perché qualche contatto l'ho tralasciato. Per ora solo chiamate dall'estero, ma vediamo cosa ci riserva il destino".

In Australia, giusto?
"Ero rientrato nella shortlist dell'Adelaide United. Alla fine hanno optato per un allenatore australiano, ma comunque avevo già accantonato l'idea appena proposta. Idem con l'India, che non vedo come uno dei posti più adatti in questa fase".

Troppi allenatori e poche squadre?
"La realtà è quella, ma come è stato per la mia carriera da calciatore, alla lunga i valori vengono fuori. Ci sono tanti allenatori bravi, ed è giusto valutare il proprio livello con una concorrenza alta".


Lei ha giocato nel Torino: Giampaolo può essere l'allenatore giusto?
"Ad oggi ancora l'allenatore è Longo. Confido che rinnovino e gli diano possibilità di lavorare, se invece toccasse a Giampaolo dico: perché no? Torino è una piazza ambiziosa, così come lo è il suo presidente: la tifoseria è stanca della medio-bassa classifica e vuole tornare ai fasti del passato. Però ci sono degli step da fare: il primo è dare fiducia e tempo a chi decideranno di mettere a capo della squadra. Giampaolo può essere un profilo adatto".

Si aspettava Di Francesco al Cagliari?
"Penso che sia oltre che un allenatore molto competente, anche una persona intelligente. Ha capito di aver fatto ottime cose sia al Sassuolo che alla Roma, la scelta della Sampdoria probabilmente è stato un passo sbagliato per entrambi: a volte succede nel calcio. Avendo voglia di allenare, trova una società che vuole crescere. Per me ha fatto la scelta giusta ad andarci".

Convinto dalla conferma di Iachini alla Fiorentina?
"Firenze è una piazza ambiziosa e vuole tornare nel calcio che conta. La scelta di Iachini credo sia stata dall'ottimo lavoro fatto ma anche dall'affetto che si percepiva avere la squadra per lui. Ci sono stati segnali, un po' come ieri sera quelli del Genoa che sono andati tutti ad abbracciare Nicola. Il gruppo della Fiorentina lo riconosce come leader: per competere c'è bisogno di qualche esempio importante. Probabilmente il solo Ribery non basta: i giovani trovano sicurezze nell'esperienza dei campioni. Sono sicuro che Commisso abbia voglia di fare e di investire. Una parola inusuale nel calcio è pazienza, ma con quella potremmo toglierci presto delle soddisfazioni".

Sia lei che suo fratello oggi siete senza panchina?
"No, no, abbiamo quella in giardino a casa nostra (scherza, ndr). Ci vediamo lì, ognuno dice la sua e poi ci salutiamo. Lui ha avuto qualche contatto con settori giovanili in giro per l'Italia, ma a Firenze ci ha lasciato un pezzo di cuore: la scelta di venire via è stata forzata, con la decisione poco felice di andare in Interregionale. Da fratello e allenatore, sono convinto che avrà opportunità perché è molto preparato, ha anche scritto un libro interessante sulle metodologie d'allenamento".