Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / roma / Editoriale
Il mondo del calcio è abituato a spendere molto più di quanto guadagna. Inter e Juventus in rosso fuoco, il Milan è da dieci anni in flessioneTUTTO mercato WEB
© foto di Lorenzo Di Benedetto
domenica 1 novembre 2020, 11:01Editoriale
di Andrea Losapio

Il mondo del calcio è abituato a spendere molto più di quanto guadagna. Inter e Juventus in rosso fuoco, il Milan è da dieci anni in flessione

La Juventus ha un rosso di 90 milioni di euro. L'Inter 100, il Milan 195, la Roma 204. Come è possibile che quattro squadre, di cui tre non vincono un trofeo maggiore da quasi un decennio, abbiano perso circa 600 milioni di euro nell'ultima stagione? Sicuramente l'allerta Coronavirus ha peggiorato i conti di tutti, ma è altrettanto evidente che - come è sempre stato - il calcio è un enorme baraccone, che permette a chi lo amministra di guadagnare milioni di euro. Alle volte bisogna rifondere e i cordoni della borsa si stringono, come successo anni fa con Ghirardi (con il Parma che poi finì in un vortice), ma la sensazione è che rispetto agli anni di Thohir e di Pallotta il calcio abbia accresciuto i propri debiti, più che i propri introiti.

Il Milan non guadagna più di dieci anni fa. Come è possibile? Champions League, diritti televisivi. I rossoneri, pur avendo dietro Elliott, non sono riusciti a sviluppare un business model per far sì che il declino sia arrestato. Probabilmente dieci anni fa il delta con il Real Madrid era di 100 milioni, ora è di circa 800, cinque volte il fatturato dello scorso anno. La Juventus è di Exor - che certo non ha problemi economici - l'Inter di Suning: com'è possibile che i nerazzurri non riescano a chiudere l'acquisto di Darmian, oppure che la telenovela Vidal duri per mesi prima di essere acquistato? I nerazzurri hanno più di qualche problema economico, è molto semplice. La relazione di Bloomberg dei giorni scorsi è stata straordinaria (in compenso i media italiani hanno deciso di ignorarla) e dice che Zhang ha perso il 30% del suo impero. Non è difficile capire che non farà fatica a mettere insieme il pranzo con la cena, ma è il motivo per cui l'Inter è andata in difficoltà economica sul mercato (situazione che nessuno avrebbe pensato prima della pandemia).


Così alla fine il modello giusto è quello dell'Atalanta, che chiuderà per il quarto anno consecutivo con un più davanti (e probabilmente anche con cifre alte dopo quel più) oppure quello della Lazio, con Lotito che nei giorni scorsi per la prima volta si è dato uno stipendio da amministratore, pari a seicentomila euro. Sia Percassi che Lotito hanno un gruppo di aziende: il primo ripiana le perdite con l'Atalanta, il secondo sfrutta la Lazio per far lavorare le altre. Sicuramente sono finiti i presidenti che volevano fare un favore alla città, oppure soddisfare il proprio ego. La realtà è che tutti i presidenti della A guardano al portafogli, sperando di investire in un settore più che florido, non solo nelle pubblicità di ritorno.

"Il fair play finanziario ha salvato le aziende", ha detto Ivan Gazidis. Il Milan ha fatto segnare a bilancio, in 10 anni, un -924 milioni. Più che il fair play finanziario il calcio è stato salvato da chi spende. Sempre più di quel che guadagna. Ed è anche per questo che fanno sorridere le uscite di chi spedisce l'allarme rosso, del "calcio in ginocchio". Come se prima non lo fosse già.