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Lazio, oggi gli esami di Pedro. E Sarri spera che Felipe Anderson si accenda
Sicuramente oggi contro l’Udinese, con ogni probabilità anche sabato contro l’Atalanta. La Lazio, nel doppio impegno ravvicinato prima della pausa, dovrà fare a meno di Pedro, tra i migliori (se non il migliore) del girone d’andata. Sabato a Salerno a metà primo tempo si è cominciato a toccare il polpaccio destro, si è abbassato il calzino e poi ha chiesto il cambio. I gesti verso la panchina non facevano presagire nulla di buono: oggi gli esami chiariranno il quadro clinico dell’esterno. A Formello temono possa esserci una lesione: Sarri ringrazia la sosta e spera di riavere a disposizione l’ex Barcellona il 6 febbraio a Firenze (come Acerbi).
Senza Pedro la Lazio perde tanto: carisma, personalità ed efficacia (8 gol e 5 assist). Per questo, soprattutto in una gara difficile come quella di sabato contro l’Atalanta, Sarri avrà bisogno del miglior Felipe Anderson, che dovrà mettere l’interruttore in modalità ‘on’ e cercare di non far rimpiangere il suo amico spagnolo. Dati alla mano (4 gol e 6 assist), il brasiliano sta disputando una stagione tutto sommato positiva, ma quello che colpisce (e stona) di più sono i suoi alti e bassi. “Quando sta bene può giocare anche con il Real Madrid del triplete. Ma delle volte riduce in maniera drastica il suo rendimento”, il commento nelle scorse settimane di Sarri, sempre convinto che il brasiliano sia “un giocatore fenomenale”.
Dopo un iniziò scoppiettante, ha avuto un momento di crisi. Poi Felipe Anderson è sembrato aver ripreso vigore ed energia. Per affrontare Gasperini servirà la sua migliore versione per sopperire all’assenza di Pedro: sarà una grande chance anche per il brasiliano, che nelle gerarchie è stato sopravanzato da un Zaccagni in forma strepitosa.
Senza Pedro la Lazio perde tanto: carisma, personalità ed efficacia (8 gol e 5 assist). Per questo, soprattutto in una gara difficile come quella di sabato contro l’Atalanta, Sarri avrà bisogno del miglior Felipe Anderson, che dovrà mettere l’interruttore in modalità ‘on’ e cercare di non far rimpiangere il suo amico spagnolo. Dati alla mano (4 gol e 6 assist), il brasiliano sta disputando una stagione tutto sommato positiva, ma quello che colpisce (e stona) di più sono i suoi alti e bassi. “Quando sta bene può giocare anche con il Real Madrid del triplete. Ma delle volte riduce in maniera drastica il suo rendimento”, il commento nelle scorse settimane di Sarri, sempre convinto che il brasiliano sia “un giocatore fenomenale”.
Dopo un iniziò scoppiettante, ha avuto un momento di crisi. Poi Felipe Anderson è sembrato aver ripreso vigore ed energia. Per affrontare Gasperini servirà la sua migliore versione per sopperire all’assenza di Pedro: sarà una grande chance anche per il brasiliano, che nelle gerarchie è stato sopravanzato da un Zaccagni in forma strepitosa.
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