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Nassi: "Nel calcio bisogna ricominciare a insegnare i fondamentali, altrimenti addio al terzo mondiale"
Spiace quando vedo Juventus e Inter non andare bene e il Milan perdere.
Conosco l'importanza che hanno i club per il Belpaese. E' altrettanto chiaro che visibilità, indotto, contratti e via dicendo dipendono dalle loro performances. Non a caso contano 30 milioni di tifosi. Infatti Inter e Milan hanno vinto 19 scudetti a testa e la Juventus 36, in 146 campionati, pari al 60%.
Detto questo, non è difficile analizzare il momento nero del calcio italiano.
Un amico ha detto: "Vuol dire che meritiamo questo!".
Ma è vietato fare meglio? Quando leggo Maurizio Viscidi, coordinatore delle giovanili azzurre: "Sappiamo giocare di squadra, ma ci mancano le eccellenze. Non insegniamo a fare i dribbling, ma solo la...sponda", non so se ridere o piangere.
D'accordo, non c'è solo da insegnare i dribbling, ma se un tecnico federale, che guida il calcio giovanile, non riesce a far cambiare i corsi allenatori, che fanno sorridere perché non si insegnano le cose fondamentali, allora chiudiamo bottega e prepariamoci a non andare al terzo mondiale, dopo il 2018 e il 2022.
Se Capello e Lippi non vengono chiamati a dirigere Coverciano, o non fanno un atto di forza, in attesa che Ancelotti lasci il Real Madrid, dove vogliamo andare? All'allenatore dell'Inter è stato mai insegnato come si fanno le sostituzioni? Se anche questo è un dono di natura, quale spiegazione possono avere contratti da oltre 3 milioni e mezzo netti? O al tecnico della Juventus si è mai insegnato come si esce dalle crisi? E' anche questo un dono di natura? Allora i corsi a che cosa servono? Lasciamo stare i fondamentali, troppo importanti per essere presi in considerazione, ma il 4-3-3, il 3-5-2 o il 4-3-2-1 non possono essere il calcio. E' un'altra cosa. Non mi riferisco a quello politico-economico, che non sarebbe male conoscere, ma alla cura ossessiva della tecnica, fin dalla più giovane età. Da tempo immemore ricordo l'uso del muro e delle forche, ben diversi dal cronometro che i tecnici hanno sempre in mano. Continuiamo a vedere il C.T. della Nazionale convocare 29 calciatori alla volta, quasi la maglia azzurra fosse per tutti.
Meno male abbiamo De Zerbi, che pare non sia andato a Bologna per rispetto dell'amico Mihajlovic. Avesse deciso per il sì, avrebbe guadagnato un milione e mezzo netto o poco più. Ha scelto, invece, di guidare il Brighton, con un contratto di 4 anni a 5 milioni netti l'anno. Va a sostituire Potter, passato al Chelsea, che aveva portato in tre anni la squadra da una salvezza tranquilla al 9° posto e lascia con 13 punti dopo 6 partite.
Conosco l'importanza che hanno i club per il Belpaese. E' altrettanto chiaro che visibilità, indotto, contratti e via dicendo dipendono dalle loro performances. Non a caso contano 30 milioni di tifosi. Infatti Inter e Milan hanno vinto 19 scudetti a testa e la Juventus 36, in 146 campionati, pari al 60%.
Detto questo, non è difficile analizzare il momento nero del calcio italiano.
Un amico ha detto: "Vuol dire che meritiamo questo!".
Ma è vietato fare meglio? Quando leggo Maurizio Viscidi, coordinatore delle giovanili azzurre: "Sappiamo giocare di squadra, ma ci mancano le eccellenze. Non insegniamo a fare i dribbling, ma solo la...sponda", non so se ridere o piangere.
D'accordo, non c'è solo da insegnare i dribbling, ma se un tecnico federale, che guida il calcio giovanile, non riesce a far cambiare i corsi allenatori, che fanno sorridere perché non si insegnano le cose fondamentali, allora chiudiamo bottega e prepariamoci a non andare al terzo mondiale, dopo il 2018 e il 2022.
Se Capello e Lippi non vengono chiamati a dirigere Coverciano, o non fanno un atto di forza, in attesa che Ancelotti lasci il Real Madrid, dove vogliamo andare? All'allenatore dell'Inter è stato mai insegnato come si fanno le sostituzioni? Se anche questo è un dono di natura, quale spiegazione possono avere contratti da oltre 3 milioni e mezzo netti? O al tecnico della Juventus si è mai insegnato come si esce dalle crisi? E' anche questo un dono di natura? Allora i corsi a che cosa servono? Lasciamo stare i fondamentali, troppo importanti per essere presi in considerazione, ma il 4-3-3, il 3-5-2 o il 4-3-2-1 non possono essere il calcio. E' un'altra cosa. Non mi riferisco a quello politico-economico, che non sarebbe male conoscere, ma alla cura ossessiva della tecnica, fin dalla più giovane età. Da tempo immemore ricordo l'uso del muro e delle forche, ben diversi dal cronometro che i tecnici hanno sempre in mano. Continuiamo a vedere il C.T. della Nazionale convocare 29 calciatori alla volta, quasi la maglia azzurra fosse per tutti.
Meno male abbiamo De Zerbi, che pare non sia andato a Bologna per rispetto dell'amico Mihajlovic. Avesse deciso per il sì, avrebbe guadagnato un milione e mezzo netto o poco più. Ha scelto, invece, di guidare il Brighton, con un contratto di 4 anni a 5 milioni netti l'anno. Va a sostituire Potter, passato al Chelsea, che aveva portato in tre anni la squadra da una salvezza tranquilla al 9° posto e lascia con 13 punti dopo 6 partite.
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