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Il numero 10, croce e delizia del Di Francesco 2.0TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
venerdì 18 gennaio 2019, 21:30Approfondimenti
di Simone Valdarchi
per Vocegiallorossa.it
fonte Redazione Vocegiallorossa - Simone Valdarchi

Il numero 10, croce e delizia del Di Francesco 2.0

Riprende il cammino in campionato della Roma, con la sfida casalinga al Torino, nella prima giornata del girone di ritorno. 19 gare sono passate e altrettante sono ancora da giocare, sperando di migliorare una prima frazione di Serie A che definire poco brillante è riduttivo. Si riparte con molta più consapevolezza della forza e dei limiti di questa rosa. È cambiato molto dal 19 agosto (giorno della gara d'andata decisa da Dzeko al Grande Torino) ad oggi. Sono cambiate le aspettative stagionali, così come la considerazione di alcuni singoli e, tra le altre cose, è cambiato anche il modulo.

ALLA SCOPERTA DEL 10 – La Roma comincia la stagione con il solito 4-3-3 disegnato da mister Di Francesco, schema tattico utilizzato in gran parte lo scorso anno e nelle sue esperienze precedenti a quella nella capitale. I risultati però stentano ad arrivare, così come il bel gioco e il tecnico abruzzese decide di cambiare. Dopo un passaggio (a vuoto) con la difesa a 3 nella sconfitta contro il Milan, schiera la squadra con il 4-2-3-1. Una scelta che con l'avvicendarsi delle partite risulta essere sempre più vincente. I giallorossi sviluppano bene la manovra sulle fasce, cercando spesso anche il fraseggio centrale e le sovrapposizioni dei centrocampisti. Si capisce presto che con questo modulo le sorti delle partite dipendono molto dal ruolo del trequartista, fondamentale nella rifinitura dell'azione e negli inserimenti senza palla. Da quel momento in poi sono tre i giocatori della Roma che hanno agito, con esiti differenti, da numero 10: Pastore, Pellegrini e Zaniolo.

CROCE Javier Pastore è stato il primo ad essere provato da trequartista. Arrivato in estate dal Paris Saint-Germain, i tifosi giallorossi speravano di poter vedere a Roma El Flaco degli anni d'oro di Palermo o delle prime stagioni in Francia, ma così non è stato fino ad ora. Se si escludono le due prodezze contro Atalanta e Frosinone e il gol nell'ultima partita in Coppa Italia contro l'Entella a risultato già acquisito, il numero 27 ha inciso poco nella prima parte dell'annata romanista. Tra la fatica a recuperare una condizione atletica idonea ed i vari problemi di natura muscolare, l'argentino è sceso in campo in 12 occasioni, non riuscendo quasi mai a spostare gli equilibri come ci si aspettava. Monchi con lui ha fatto un investimento importante dal punto di vista economico, la speranza però è l'ultima a morire e considerando l'elevato numero di gare che attendono la Roma da qui a fine maggio, potrebbe rivelarsi ancora utile alla causa. Da sottolineare come il cambio di modulo e il passaggio al 4-2-3-1 sia avvenuto anche per consentire all'ex PSG di esprimersi nel ruolo a lui più congeniale, invece che da mezzala nel 4-3-3.



DELIZIA – Se Pastore è stato probabilmente la più grande delusione dei tifosi, Pellegrini e Zaniolo rappresentano di sicuro i due gioielli romanisti. Il numero sette lo conoscevamo già, ma nell'immaginario collettivo veniva considerato come una buonissima mezzala. Lo abbiamo scoperto nel suo nuovo ruolo a fine settembre, nel derby vinto contro la Lazio per 3-1. A dieci minuti dalla fine del primo tempo, Pastore si fa male e chiede il cambio, al suo posto entra Lorenzo Pellegrini. L'ex Sassuolo gioca una partita perfetta condita da un gol di tacco e un assist. Da quel 29 settembre, quella zona di campo è di sua proprietà. Per due mesi trascina la squadra a suon di giocate importanti, fino a quando anche lui non è costretto a doversi fermare per un problema al bicipite femorale. Perdere il migliore per rendimento non è mai semplice, ma scoprire di avere in casa uno come Zaniolo rende la pillola meno amara. Il classe '99 è arrivato dall'Inter all'interno dell'affare Nainggolan e la piazza occupata a rimpiangere il ninja, non poteva mai immaginare di trovarsi di fronte ad un giocatore pronto. Nicolò invece lo ha dimostrato sul campo, guadagnandosi partita dopo partita, il meritato consenso.

Domani giocheranno entrambi dal primo minuto, con Pellegrini scalato in mediana per sostituire l'infortunato Nzonzi e Zaniolo dietro a Dzeko. Quando Di Francesco avrà tutti a disposizione, speriamo il prima possibile, dovrà decidere se escludere uno dei due dalla Roma tipo o riadattare il centrocampo per farli convivere, tenendo conto di un'abbondanza che almeno sulla carta c'è: Cristante, Nzonzi, De Rossi, Pellegrini, Pastore, Zaniolo e Coric.

Prossima partita: Roma-Torino, sabato 19 gennaio ore 15
Probabile formazione (4-2-3-1): Olsen; Santon, Manolas, Fazio, Kolarov; Lo. Pellegrini, Cristante; Ünder, Zaniolo, Kluivert; Dzeko. ​​​​
Ballottaggi: Manolas/Marcano, Santon/Florenzi, Kluivert/El Shaarawy, Dzeko/Schick.
In dubbio: Mirante.
Indisponibili: Juan Jesus, De Rossi, Nzonzi, Perotti.
Squalificati: -