Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / roma / Altre notizie
De Rossi: "Qui felice come lo ero alla Roma"TUTTO mercato WEB
martedì 20 agosto 2019, 21:29Altre notizie
di Federico Pavone
per Vocegiallorossa.it

De Rossi: "Qui felice come lo ero alla Roma"

Daniele De Rossi ha parlato ai microfoni di Fox Sports Argentina della sua avventura al Boca. L'ex capitano giallorosso ha raccontato all'emittente televisiva le sue prime impressioni e le emozioni del debutto con gli Xeneizes.

Sulle prime settimane in Argentina
«Sono state tre settimane piene di emozioni. Sono molto felice, mi hanno accolto bene tutti e non lo dimenticherò mai. Ero un po’ spaventato, ma ora sono molto felice. Non ho mai giocato ad alta quota. Forse è successo una volta, 20 anni fa, quando ero nella Roma ma era un’amichevole e a nessuno importava del problema. Quella di domani invece è una partita importante ed è un problema che mi preoccupa, il mister ce l’ha spiegato. Però abbiamo una grande squadra, possiamo dimostrarlo in campo».

Sulla sfida di Libertadores
«Sono 180 minuti, non si chiuderà tutto domani. Giocare alla Bombonera è stato bellissimo, magico, qualcosa che avevo sempre sognato. Ma quando sono in campo metto da parte le emozioni, sono molto concentrato su quello che devo fare in campo e i compagni mi hanno aiutato».

Su Maradona e Riquelme
«Dopo aver incontrato Maradona mi piacerebbe incontrare Riquelme. Ho un gruppo su Whatsapp con dei miei amici in cui parliamo solo di calcio, principalmente di centrocampisti. E la foto del gruppo è una di Riquelme, in cui si allaccia gli scarpini. Un giocatore diverso dal comune, solo Iniesta lo supera, penso sia il centrocampista più completo della storia. Mi ha chiamato anche Cassano, lo vorrebbe conoscere anche lui. Non puoi non innamorarti di un giocatore come lui».

Sul suo arrivo al Boca
«Una delle prime volte che Burdisso mi chiamò pensai che il Boca fosse l’unica destinazione possibile dopo la Roma. Poi gli ho chiesto un po’ di tempo, dovevo vedere come la mia famiglia si sarebbe adattata ad un cambiamento così radicale, ne avevo bisogno. C’è gente che prende anche decisioni diverse dalle mie, che rispetto, in Cina avrei guadagnato di più ma mi sono chiesto cosa avrei voluto di più. Volevo sentirmi vivo e felice. E mi sono chiesto “dov’è che posso sentirmi vivo e felice come alla Roma?”. E il Boca è stata la prima risposta».

Sullo stile di gioco argentino
«Mi sono trovato bene al primo impatto con il calcio argentino, il mio stile di gioco è un po’ fisico, non ho paura di cercare il contatto con gli avversari. Il calcio argentino punta molto sul piano fisico, si corre molto e ci sono tanti giocatori di talento, proprio come in Europa. Mi avevano detto che il calcio argentino era molto fisico, ma al primo contrasto ho beccato un’ammonizione… (ride, ndr)».

Sui tifosi
«In città molti tifosi di altre squadre mi fermano per strada, mi rispettano anche i tifosi del River. Ho bisogno di un po’ di tempo per imparare tutti gli aspetti del calcio argentino. Qui si corre molto, a volte si deve anche pensare di più… Devo abituarmi. I derby a volte si vincono, a volte si perdono. Sto capendo di più cosa significa essere un giocatore del Boca e non voglio un trattamento diverso rispetto ai miei compagni, voglio che l’attenzione su di me venga un po’ abbassata. Sapevo dell’impatto mediatico della mia scelta, sono stato il primo a prendere una decisione del genere e lo capisco. Ora però pensiamo al calcio giocato e pensiamo al Boca. In questo periodo devo anche ritrovare un po’ di condizione fisica, ma soprattutto dovrò imparare come giocano i miei compagni. E’ tutto nuovo, guardarlo in televisione è diverso dal viverlo sul campo».