Hermoso, la Roma che cresce con lui
Arrivato a Roma il 2 settembre 2024, non nella classica torrida estate di mercato ma in un finale di sessione dal sapore incerto, Mario Hermoso ha portato con sé un carico di curiosità e scetticismo. Reduce dalla fine del suo contratto con l’Atlético Madrid, lo spagnolo ha dovuto affrontare un periodo di adattamento complesso: nuovi ritmi, un calcio diverso, una Roma ancora in costruzione. Le prime settimane non sono state semplici, tra prestazioni altalenanti e difficoltà di inserimento, tanto che a gennaio la sua cessione in prestito sembrava la soluzione più logica per ritrovare fiducia e continuità. Quell’esperienza, breve ma preziosa, si è rivelata una svolta. Hermoso è tornato a Trigoria più forte, più consapevole, con un atteggiamento completamente rinnovato.
L’arrivo di Gian Piero Gasperini ha poi cambiato tutto. Il tecnico piemontese ha subito intuito le sue qualità, collocandolo come braccetto sinistro nella difesa a tre e valorizzandone la tecnica, la visione di gioco e la capacità di leggere in anticipo le situazioni. In poche settimane, Hermoso è diventato un punto di riferimento della retroguardia giallorossa: guida i compagni e non esita a uscire palla al piede con coraggio. La sua crescita ha trovato una perfetta dimostrazione nella sfida contro l’Udinese, dove ha offerto una delle migliori prove in maglia Roma: preciso nei duelli e nei tempi d’intervento, ha quasi annullato Zaniolo e gli altri attaccanti friulani, trasmettendo sicurezza a tutta la squadra. L'unico interrogativo è: ma quando tornerà Angelino e Celik tornerà a fare il braccetto, cosa ne sarà di Mario Hermoso? Oggi, è molto più di una scommessa vinta: è un pilastro difensivo e uno dei simboli della nuova Roma. Da arrivo silenzioso di fine mercato a protagonista assoluto: la metamorfosi di Hermoso racconta, più di ogni parola, la crescita della Roma stessa.






