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Panchine, Inter capofila di un domino infuocato
Gira tutto attorno alle panchine, e ad un futuro che influenzerà in maniera importante anche tutto ciò che si potrebbe verificare nella prossima estate di mercato. Si parte dall’Inter, da sempre capostipite delle rivoluzioni in tal senso, soprattutto perché la posizione di Spalletti, per quanto rafforzata dal rinnovo contrattuale di inizio stagione, è tutt’altro che solida. Se a ciò si aggiungono le dichiarazioni di amore nostalgico che a cadenza regolare Josè Mourinho fa pervenire alla piazza dove realizzò l’impresa più importante della sua carriera, il gioco è pressochè fatto. Non del tutto, però, perché le candidature non sono certo finite: c’è Antonio Conte che rappresenta la carta in grado di scompaginare il mazzo, e non solo in chiave nerazzurra. Se dei contatti con Marotta abbiamo già raccontato, anche gli avvicinamenti al fronte Juventus non sono mancati negli ultimi giorni, il tutto nonostante la conferma congiunta di Allegri ed Agnelli rispetto all’attuale guida tecnica dei bianconeri. La sensazione è che se chiamasse Madama, l’ex capitano ed allenatore della Vecchia Signora risponderebbe “presente” mettendo in secondo piano tutti gli altri abboccamenti. E poi c’è la destinazione a sorpresa: quella Roma che ha aperto il casting per il proprio futuro e che potrebbe rappresentare, ovviamente a patto della qualificazione alla prossima Champions League, la sfida da vincere per riportare il sorriso ad una piazza che ha troppo spesso subito i travagli delle aspettative e delle difficoltà strutturali. Conte resta un obiettivo, ma Sarri è un profilo da tenere in considerazione. Così come Gattuso, perché no? Anche in casa rossonera, a prescindere da quanto accaduto questa sera, le certezze sembrano destinate ad avere breve scadenza.
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