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Emergenza Coronavirus. Stop allenamenti: duri comunicati di medici di A e AssocalciatoriTUTTO mercato WEB
domenica 15 marzo 2020, 00:01Serie A
di Marco Conterio

Emergenza Coronavirus. Stop allenamenti: duri comunicati di medici di A e Assocalciatori

Quella di ieri è stata una giornata di forti polemiche sul tema degli allenamenti e delle sedute da far effettuare alle squadre. Due giorni fa le posizioni in Assemblea di Lega erano divise: Andrea Agnelli contrario a far allenare le squadre, Claudio Lotito favorevole. Ieri l'associazione dei medici della Serie A, con un comunicato, ha spiegato che non ci si può allenare.

La nota dei medici di A "In considerazione della grave evoluzione dell’infezione Covid 19 nel mondo, vista l’emergente diffusione dei contagi anche all’interno del calcio e del personale sanitario a esso dedicato e del progressivo aggravamento della situazione che sta coinvolgendo il Sistema sanitario nazionale, i medici della Serie A esprimono forte preoccupazione circa la tutela della salute dei propri tesserati qualora venissero ripresi a breve gli allenamenti e promosse altre attività di aggregazione. Pertanto, in modo unanime, i medici consigliano di non riprendere l’attività fino a netto miglioramento dell’emergenza Covid 19”.


Il duro comunicato dell'Assocalciatori L'Aic, in un momento delicato per il Paese, è costretta suo malgrado a denunciare la paradossale situazione che si sta verificando in più di qualche club professionistico. Nonostante l'intervento del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha adottato con un Decreto misure urgenti di contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale sino al 25 marzo 2020, ci rattrista e siamo indignati nel registrare ancora oggi un comportamento scriteriato e fuori dal contesto nazionale e internazionale di alcune società che si ostinano a convocare gli atleti per allenamenti in piccoli gruppi, o peggio ancora, per il controllo quotidiano della temperatura". La denuncia è contenuta in una lunga nota dell'Aic, che si riferisce - secondo quanto riferisce l'Ansa - senza citarle esplicitamente a situazioni che riguardano club di Serie B. "Ora riteniamo che la situazione abbia una definizione ben precisa - prosegue la nota -. Se i club convocano in Italia calciatori per il solo fatto di controllare la presenza di febbre o meno, costringendoli a muoversi da casa, incontrare persone, frequentare ambienti per ottenere un dato facilmente comunicabile per telefono, è un atto vergognosamente irresponsabile nei confronti delle tante persone costrette a muoversi e a lavorare per consentirci un minimo di servizi necessari. È, inoltre, offensivo nei confronti di quanti sono in prima linea, medici, infermieri e personale sanitario, che ci implorano di rimanere a casa. Se le società convocano gli atleti difendendosi con il DPCM (che permetterebbe gli allenamenti per atleti/atlete di interesse nazionale per la preparazione a competizioni nazionali e/o internazionali) devono spiegare quale sia l'interesse nazionale di tenere in forma atleti ed atlete che nella migliore delle ipotesi non riprenderanno l'attività prima di metà aprile! Questo significa che stanno vivendo su un altro pianeta. Se, infine, la convocazione è volta ad ottenere il rifiuto dai calciatori per poter poi procedere con la decurtazione degli emolumenti significa che stiamo raschiando il fondo del barile della dignità. Tradotto, oggi in Italia ci sono ancora società calcistiche - conclude l'Aic - che o sono vergognosamente irresponsabili, o vivono su Marte o sono privi di un minimo di dignità. Cogliamo l'occasione per dare un grande abbraccio ideale ai tanti medici, infermieri e personale sanitario che in questi giorni e nelle prossime settimane avranno bisogno del supporto dell'Italia intera. Grazie da tutti noi".