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Emergenza Coronavirus, Juan Jesus: "È una guerra invisibile, siamo preoccupati"
Il difensore della Roma, Juan Jesus, è stato intervistato da Fox Sports per parlare dell'emergenza Coronavirus in Italia. Queste le sue parole: "Purtroppo la situazione qui è drammatica, anche perché è arrivata la notizia che l’Italia ha superato la Cina per numero di morti e sfortunatamente non sappiamo quando tutto questo finirà. È una guerra invisibile, siamo in quarantena. Siamo tutti un po’ preoccupati, è difficile stare sempre dentro casa. Quando lo fai finisci col riflettere su tutto ciò che sta accadendo e soprattutto ciò che deve ancora succedere con dei casi anche in Brasile. Siamo preoccupati per le nostre famiglie, anche se io parlo con la mia ogni giorno e per fortuna stanno tutti bene”.
Com'è la vita in isolamento?
"È strano stare in casa per noi che abbiamo routine molto diverse: ti alleni, torni a casa, vai a prendere tuo figlio a scuola... Non siamo abituati a vivere così, tranne quando siamo in vacanza. Non ti puoi allenare e non puoi giocare e questo è triste, ma è ciò che bisogna fare in questo momento. Dobbiamo soffrire come ci chiedono di fare a causa del virus. È un sacrificio importante, ma necessario per salvare quante più vite possibili”.
La sua condizione fisica?
"In questo momento passa tutto in secondo piano. Così come il calcio: è molto difficile continuare il campionato, ci sono in gioco le vite delle persone. Chi può stare a casa il più a lungo possibile, deve restarci”.
Com'è la vita in isolamento?
"È strano stare in casa per noi che abbiamo routine molto diverse: ti alleni, torni a casa, vai a prendere tuo figlio a scuola... Non siamo abituati a vivere così, tranne quando siamo in vacanza. Non ti puoi allenare e non puoi giocare e questo è triste, ma è ciò che bisogna fare in questo momento. Dobbiamo soffrire come ci chiedono di fare a causa del virus. È un sacrificio importante, ma necessario per salvare quante più vite possibili”.
La sua condizione fisica?
"In questo momento passa tutto in secondo piano. Così come il calcio: è molto difficile continuare il campionato, ci sono in gioco le vite delle persone. Chi può stare a casa il più a lungo possibile, deve restarci”.
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