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Da CR7 a Ibra, quando il Covid permette allenamenti regolari: fondamentale assenza di sintomi
"Positivi, negativi e poi subito in campo". Sono i calciatori della Serie A che hanno avuto la sfortuna di essere contagiati dal COVID-19: da Ibrahimovic a Cristiano Ronaldo, fino a Immobile, Hakimi, Donnarumma, Young e Gagliardini, l'elenco di coloro che sono tornati in fretta è lungo. Gli ultimi due casi, quello del portiere rossonero e il fenomeno portoghese, hanno solo rafforzato la tendenza. Mentre i contagi aumentano, i calciatori riescono a tornare alle loro vite senza tante complicazioni: in molti casi si tratta di "falsa positività", mentre qualcuno, come CR7, è stato fuori per tanto tempo (ben 19 giorni nella fattispecie). Il segreto? Gli allenamenti a casa, a patto che ci sia asintomaticità: il COVID-19, senza "effetti pesanti", permette di lavorare anche durante l'isolamento, come sottolinea La Gazzetta dello Sport. In genere i giocatori richiedono delle attrezzatture speciali e fanno collegamenti video con i preparatori, proprio come accadeva durante il lockdown.
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