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Ad Napoli femminile: "Professionismo? Bisogna conoscere le cifre esatte di questo passaggio"TUTTO mercato WEB
venerdì 9 aprile 2021, 20:27Calcio femminile
di Tommaso Maschio

Ad Napoli femminile: "Professionismo? Bisogna conoscere le cifre esatte di questo passaggio"

L’amministratore delegato del Napoli femminile Francesco Tripodi ha parlato a Tuttocalciofemminile del passaggio al professionismo del calcio femminile spiegando quali sono secondo lui gli strumenti adatti per rendere sostenibile quella che è una vera e propria rivoluzione: “Cosa si intende per passaggio al professionismo? È la prima domanda che mi sono posto quando più di qualche mese fa si è iniziato a parlare di questo nobile quanto giusto passaggio per il calcio femminile. Finito l’entusiasmo per la vicenda ho iniziato a farmi altre due domande. Ovvero cos’è il professionismo e cosa comporta. Al momento l’unica cosa certa è l’inizio di questo passaggio, ma sugli strumenti al momento non c’è stata risposta definitiva. È evidente che il legislatore è attento e consapevole dell’onere economico del passaggio ma bisogna che vengano fuori esattamente le cifre di questo passaggio anche solo in via preventiva e immaginando il costo dell’intero sistema calcio femminile ad oggi proiettandolo per almeno i prossimi tre anni successivi al passaggio di categoria. La cosa più importante, a prescindere da tanti tecnicismi legislativi, sarà capire la possibilità per gli addetti ai lavori principali, ossia i due sottoscrittori del contratto professionale di lavoro, di accedere ai suddetti fondi, atteso che, il passaggio sarà costoso (almeno il 45% in più per le sole voci di costo contrattuali). Le società, in special modo quelle che non hanno il settore maschile, a oggi riescono a chiudere con difficoltà in pareggio, senza eccedere con le spese, i propri bilanci. - continua Tripodi- Diritti tv? Se guardiamo l’Inghilterra ad esempio, possiamo anche essere rincuorati nel nostro pensiero “megalomane”. I diritti tv della Premier League sono stati valutati per un triennio 24 milioni di euro, noi non abbiamo ancora quel livello di spettacolo, ma se anche la nostra Serie A dovesse valere appena il 50% della Premier gli introiti sarebbero pari a circa 4 milioni a stagione. Per ottenere questo ambizioso obiettivo va creato un interesse combinato tra società e atlete perché se vogliamo arrivare ad un professionismo equilibrato, dobbiamo tutelare entrambe le parti contrattuali”.