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Matarrese: "Sorpreso da Mancini, non credevo arrivasse a questi livelli. L'Italia andrà in finale"
Ai microfoni di Radio Rai, Antonio Matarrese, ex presidente della FIGC, ha parlato dei temi caldi del momento, relativi soprattutto a Euro 2020, durante la trasmissione Radio Anch'io Sport: "Andrei cauto sulla Nazionale, sta crescendo ma bisogna aspettare di vedere come andranno le cose quando arriveranno le partite difficile. Ho conosciuto Mancini anni fa e mi ha sorpreso, non pensavo facesse un lavoro del genere. Sono il suo primo tifoso, ho grande stima di lui. Nel primo tempo con la Turchia abbiamo un po' sofferto, poi le cose sono andare molto meglio. Vogliamo tornare un altro e voglio essere orgoglioso dell'Italia".
Non ha l'impressione che si giochi troppo e che contino più i soldi dei giocatori?
"Il dio denaro si sta impossessando di tutto lo sport, non solo del calcio. Se la UEFA e la FIFA non si rendono conto che vedono parlare lo stesso linguaggio e non vivere in questo conflitto continuo, le Federazioni si indeboliranno, così come il sistema calcio. Ho letto che dietro la Superlega ci sia stata anche la FIFA, in questo modo si sarebbe indebolita la UEFA, e la cosa non può funzionare. Le due organizzazioni non possono litigare, altrimenti le Federazioni non possono fare nulla".
La Superlega è tramontata?
"Assolutamente no. Ho parlato con Ceferin e sa che la questione non è finita. Si fanno sempre le solite manovre dietro le istituzioni. Non è possibile che nessuno sapesse di questo tentativo di alcuni club, che sono sempre gli stesso da anni. La storia di ripete e c'è qualcosa che non va".
Tornando all'Europeo. Mancini fa rima con Vicini: trova delle analogie?
"Mancini ha lo stesso stile e lo stesso garbo di Vicini. Sono tranquilli e la tranquillità porta ai risultati. Per il momento ci sta riuscendo. Sarà a Londra per le fasi finali, ospite della UEFA, spero che ci possa essere anche l'Italia. Nel '94 dissi che era impossibile che l'Italia non arrivasse in finale. Dico la stessa cosa anche quest'anno".
Europeo a 24 squadre, cosa ne pensa?
"Di fronte a un'operazione di ingrandimento come questa è chiaro che possa abbassarsi un po' il livello, anche se ci sono Nazionali che hanno grandissimi giocatori. Il Campionato Europeo non può essere così, ci sono troppe squadre. Ceferin ha detto la stessa cosa? Poteva pensarci prima. La modifica è stata fatta da Platini, ma quello che dice lui non è legge, le cose possono cambiare".
Cosa pensa della FIGC e di Gravina?
"Il mio era un altro periodo, c'erano altre difficoltà. Ho un altro carattere rispetto a Gravina, io ero aggressivo e precipitoso, lui sa controllarsi ed è garbato. A volte forse ci vorrebbe qualche grido in più, da parte del presidente che è il comandante supremo della Federazione. Non dico che si nasconda, ma a volte non si fa vedere magari come dovrebbe. Quando si va in guerra bisogna fare la voce grossa".
Cosa pensa del caso Eriksen?
"Se fossi il padre non lo farei più giocare. La sua carriera deve chiudersi qui e anche la società, in questo caso l'Inter, deve prendere provvedimenti".
Non ha l'impressione che si giochi troppo e che contino più i soldi dei giocatori?
"Il dio denaro si sta impossessando di tutto lo sport, non solo del calcio. Se la UEFA e la FIFA non si rendono conto che vedono parlare lo stesso linguaggio e non vivere in questo conflitto continuo, le Federazioni si indeboliranno, così come il sistema calcio. Ho letto che dietro la Superlega ci sia stata anche la FIFA, in questo modo si sarebbe indebolita la UEFA, e la cosa non può funzionare. Le due organizzazioni non possono litigare, altrimenti le Federazioni non possono fare nulla".
La Superlega è tramontata?
"Assolutamente no. Ho parlato con Ceferin e sa che la questione non è finita. Si fanno sempre le solite manovre dietro le istituzioni. Non è possibile che nessuno sapesse di questo tentativo di alcuni club, che sono sempre gli stesso da anni. La storia di ripete e c'è qualcosa che non va".
Tornando all'Europeo. Mancini fa rima con Vicini: trova delle analogie?
"Mancini ha lo stesso stile e lo stesso garbo di Vicini. Sono tranquilli e la tranquillità porta ai risultati. Per il momento ci sta riuscendo. Sarà a Londra per le fasi finali, ospite della UEFA, spero che ci possa essere anche l'Italia. Nel '94 dissi che era impossibile che l'Italia non arrivasse in finale. Dico la stessa cosa anche quest'anno".
Europeo a 24 squadre, cosa ne pensa?
"Di fronte a un'operazione di ingrandimento come questa è chiaro che possa abbassarsi un po' il livello, anche se ci sono Nazionali che hanno grandissimi giocatori. Il Campionato Europeo non può essere così, ci sono troppe squadre. Ceferin ha detto la stessa cosa? Poteva pensarci prima. La modifica è stata fatta da Platini, ma quello che dice lui non è legge, le cose possono cambiare".
Cosa pensa della FIGC e di Gravina?
"Il mio era un altro periodo, c'erano altre difficoltà. Ho un altro carattere rispetto a Gravina, io ero aggressivo e precipitoso, lui sa controllarsi ed è garbato. A volte forse ci vorrebbe qualche grido in più, da parte del presidente che è il comandante supremo della Federazione. Non dico che si nasconda, ma a volte non si fa vedere magari come dovrebbe. Quando si va in guerra bisogna fare la voce grossa".
Cosa pensa del caso Eriksen?
"Se fossi il padre non lo farei più giocare. La sua carriera deve chiudersi qui e anche la società, in questo caso l'Inter, deve prendere provvedimenti".
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