Salernitana, nessuna svolta col cambio in panchina. A rilento cessione del club
Nel mentre i tifosi aspettano risposte dai trustee per la vicenda della cessione societaria. Ieri all'Arechi c'erano oltre 20mila spettatori, in curva è stata inscenata una coreografia che ha già fatto il giro del web a livello internazionale e la Sud ha continuato ad applaudire i propri beniamini. Questa gente, capeggiata anche dal Centro di Coordinamento, pretende risposte, rispetto e chiarezza. Si prova ad interpretare in modo ottimistico quanto scritto dai trustee nell'ultimo comunicato, ma è inutile dire che la piazza è in fermento.
Sussiste sempre il timore di essere estromessi senza poter giocare il girone di ritorno. La dirigenza, che dovrebbe essere riconfermata in toto, lascia trasparire ottimismo, mentre l'amministratore unico del club Ugo Marchetti prosegue la strada del silenzio. E' chiaro che l'ultimo posto in classifica richiederà investimenti corposi a gennaio, ma i potenziali investitori batteranno proprio su questo punto. Per la serie "Abbassate il prezzo, c'è un mercato da fare a suon di milioni". Intanto, però, a meno di un mese dalla riapertura delle liste c'è un grosso punto interrogativo che aleggia sulle teste di tutti coloro che seguono con affetto le sorti della Salernitana. Il pericolo braccio di ferro tra FIGC e Lotito è concreto, così come non è da escludere una proroga anche per evitare ricorsi ad opera di chi, in estate, attese il ripescaggio. Ma c'è da fare in fretta, per evitare di dilapidare in modo definitivo questo meraviglioso patrimonio d'entusiasmo.