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Salernitana, gli errori di Nicola e la brutta prova con la Juve. A Verona è una finaleTUTTO mercato WEB
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mercoledì 8 febbraio 2023, 07:15Serie A
di Luca Esposito

Salernitana, gli errori di Nicola e la brutta prova con la Juve. A Verona è una finale

Altro giro, altra sconfitta senza appello per la Salernitana. E stavolta è necessaria una profonda riflessione oltre che una chiara assunzione di responsabilità da parte di un allenatore che ha vinto una sola gara nelle ultime nove e che, dopo l'esonero di Bergamo, era stato richiamato soprattutto per assenza di alternative di livello. Ieri la Juventus ha passeggiato dall'inizio alla fine in un Arechi stranamente freddo sbancando Salerno con tre gol di scarto quasi col minimo sforzo. Dall'approccio al match all'atteggiamento del secondo tempo si può dire non abbia funzionato praticamente nulla in casa granata, eppure i bianconeri sono gli stessi che stanno vivendo un periodo psicologicamente complesso e che hanno conquistato 0 punti in due gare col Monza neopromosso vincendo in extremis con Verona, Lecce e Cremonese e pareggiando per 0-0 con la Sampdoria. Per non parlare del Milan, in grossa difficoltà da un mese ma dominatore assoluto a Salerno. E se quasi tutte le "piccole" ben figurano con le grandi, è necessario risolvere una volta per tutte l'amletico dubbio che ci accompagna da tempo: rosa sopravvalutata o staff tecnico che non sa sfruttarla a dovere? Di certo c'è che la Salernitana, fatta eccezione per la trasferta di Lecce, ha una media di tiri in porta irrisoria, la peggior difesa del campionato di A, un rendimento casalingo negativo e una classifica che rischia di far paura se lunedì prossimo non si tornerà da Verona con un successo.

Le colpe di Nicola sono evidenti, l'allenatore gode di buona stampa a livello locale eppure ci sono errori clamorosi che la dirigenza ha spesso sottolineato in passato. Dia esterno è un qualcosa di incomprensibile, così come l'ingresso di Bonazzoli e Kastanos sullo 0-3 e, ancora una volta, a risultato acquisito.

Diventa poi difficile recuperare il risultato se, sullo 0-2, togli un centrocampista offensivo e inserisci un difensore centrale (Lovato per Vilhena) riproponendo quel 3-5-2 che è ormai modulo prevedibile e che non consente alla Salernitana di sfruttare le sue potenzialità. Sia chiaro: non era uno scontro diretto, Allegri ha giocato di strategia e la Juventus al 100% è nettamente superiore ai granata. Ma, con 27mila persone (a prezzi tra i più alti d'Italia) e la possibilità di allontanare forse definitivamente la zona rossa, una prova del genere è una brutta mazzata per chi sperava che la crisi fosse alle spalle. Le responsabilità, ovviamente, sono di tutti, compreso un presidente che merita sostegno per quanto ha dimostrato in un anno ma che ha gennaio ha fatto confusione come conferma il dietrofront su Nicola e il giallo Verdi. A questa rosa mancano gli esterni, un difensore centrale di livello (Troost Ekong non è partito benissimo) e un giocatore di qualità in grado di saltare l'uomo e conferire imprevedibilità alla manovra. Cosa che non sta riuscendo nemmeno a Candreva che, forse, per età e collocazione tattica andrebbe gestito diversamente. Ad ogni modo la classifica resta incoraggiante, ma se ambiente, squadra e proprietà vivranno con il clima di ieri questa seconda parte di stagione è inevitabile che il campanello d'allarme continuerà a suonare.