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Testa bassa e pedalare. Zero proclami e tanto lavoro per mister Raffaele e il Ds Faggiano
Oggi alle 00:00Editoriale
di Valerio Vicinanza
per Tuttosalernitana.com

Testa bassa e pedalare. Zero proclami e tanto lavoro per mister Raffaele e il Ds Faggiano

Il nuovo corso targato Giuseppe Raffaele e Daniele Faggiano parte nel segno della sobrietà. Una scelta voluta, condivisa, quasi imposta dal disastro tecnico ed emotivo dell’ultimo anno, in cui la Salernitana è sprofondata fino alla Serie C dopo aver solo due stagioni prima sognato l’Europa. Ora è il momento di ricostruire, ma con i fatti, non con le parole.

Così, mentre il tecnico torchia i suoi uomini in quel di Cascia, senza distinzione tra partenti e nuovi arrivi, il direttore sportivo prosegue alacremente il suo lavoro sul mercato in cerca di rinforzi. Nove acquisti in venti giorni, quasi uno ogni due giorni, un dato incontrovertibile che dimostra lo sforzo di Faggiano di completare la rosa in tempi record per permettere di programmare al meglio la nuova stagione. La sua campagna acquisti, fin qui silenziosa ma efficace, sembra andare nella direzione giusta: calciatori di categoria, motivati, funzionali, non figurine da social. Come Ivan Varone, leader silenzioso del centrocampo, o il giovane Achik, volto nuovo pronto a esplodere. Profili di gamba, corsa e spirito operaio. Ci sarà tempo per valutare la bontà del suo lavoro, per il quale dovrà aspettare il verdetto del campo, ma è sicuramente la migliore risposta al disastro della scorsa stagione.

Un passo significativo in quest'ottica e stato dare fiducia a un tecnico concreto come Raffaele, uomo del sud, abituato alla fatica e alle difficoltà. Un allenatore che conosce il campionato, ma soprattutto la psicologia di uno spogliatoio ferito. Niente curriculum da copertina, ma tanta fame. E se c’è una cosa che serve oggi alla Salernitana è proprio questo: fame, spirito di sacrificio e umiltà.

Il passato recente insegna che una programmazione seria e tempestiva è alla base di qualsiasi successo. Adesso conta il campo. E se c’è una cosa che questo nuovo corso sembra aver capito è che la maglia granata non si rilancia con le parole, ma con il sudore.