ORLANDO: professionalità e qualità, merita spazio e considerazione

E' stato un po' il tormentone di questi anni, quel calciatore che la gente invocava quando le cose non andavano bene. Uno degli errori più clamorosi degli allenatori che si sono succeduti di recente sulla panchina granata è stato quello di dare spazio a gente di proprietà laziale o senza motivazioni rinunciando ad un ragazzo estremamente sfortunato, ma che ha dimostrato umiltà e attaccamento alla maglia. Quando la società prese Francesco Orlando dal Vicenza, in tanti erano convinti fosse uno dei colpi in prospettiva dell'estate. La rottura del crociato in amichevole e i tempi di recupero come sempre biblici gli permisero di scendere in campo soltanto per 20 minuti, ma anche nel campionato successivo le cose non sono andate meglio. Il 3-5-2 non era un modulo che esaltava le sue caratteristiche e diventava difficile per tutti entrare per pochi spezzoni e con la squadra sotto di due gol come accaduto con Pescara e Perugia. 

Leonardo Menichini ha avuto il coraggio di gettarlo nella mischia nella sfida play out d'andata e, non a caso, la Salernitana crollò dopo la sua sostituzione. Inspiegabilmente tenuto in panchina nel match di ritorno anche quando Lamin Jallow si infortunò nel riscaldamento, Orlando incise in corso d'opera e fu il primo a festeggiare per la permanenza in cadetteria. Legato alla Salernitana da altri due anni di contratto, l'estroso esterno offensivo non sembra primeggiare nei piani di Ventura, ma il suo talento e la sua fame di rivincita potrebbero fare la differenza.