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BERNARDINI: "Grande rammarico per il mio infortunio. Le pressioni? Incidono davvero"
venerdì 10 luglio 2020, 14:00News
di Gaetano Ferraiuolo
per Tuttosalernitana.com

BERNARDINI: "Grande rammarico per il mio infortunio. Le pressioni? Incidono davvero"

Intervenuto durante la trasmissione "Cento+1" curata dall'Associazione Freedom, condotta da Carmine Prisco e organizzata in collaborazione con Annamaria Portanova, Marco Rago, Mattia Leone e la redazione di TuttoSalernitana, l'ex difensore centrale della Salernitana Alessandro Bernardini ha presentato così la sfida in programma questa sera: "La situazione dell'Ascoli può ricordare quella che abbiamo vissuto noi l'anno scorso. Squadra tecnicamente forte, con valori importanti, che inizia la stagione con obiettivi prestigiosi ma si ritrova nei bassifondi della classifica senza che si riesca a dare una spiegazione. Sono quelle gare che possono rappresentare una svolta, in un senso o nell'altro. La Salernitana ha tutte le carte in regola per vincere, stiamo parlando di una rosa forte che potrebbe finalmente centrare la qualificazione ai playoff dopo un quadriennio di alti e bassi. Mi preme sottolineare che giocare a Salerno non è affatto semplice e le famose pressioni hanno una certa incidenza. Non le avverti nei 90 minuti della domenica, anche perchè in partita il pubblico ti spinge e prova a darti una mano. E' durante la settimana che c'è una concentrazione totale sulla Salernitana: i tifosi vivono di calcio, i giornali fanno la loro parte, ti senti un Dio quando esci per strada dopo una vittoria ma allo stesso tempo preferisci star chiuso in casa quando arriva un periodo negativo. E' la caratteristica di piazze calde, che danno tanto ma sono molto esigenti. Quanto all'attualità, ho  visto la partita con la Juve Stabia e devo dire che il comportamento dei calciatori dopo l'espulsione è stato perfetto. Quando alla base c'è organizzazione, puoi sopperire ad ogni difficoltà. Un plauso in particolare ad Akpa e Gondo che, gol a parte, hanno messo in crisi gli avversari".

Una parentesi sul suo infortunio e sul suo futuro: "All'epoca non riuscivo ad accettare quello che mi stava capitando, in teoria potevo essere arrabbiatissimo con lo staff medico ma, dopo un anno, capisci che forse doveva andare così. A volte ai calciatori vengono chiesti tempi di recupero inferiori, nel basket non funziona così. Ci sono stati atleti che hanno avuto problemi al tendine d'Achille, dopo un'intera stagione stanno ancora a casa e sono titubanti sul rientro. Il fisico può risentirne, se forzi le cose rischi di non uscirne più. Forse avrei potuto tutelare maggiormente me stesso, quando ero in scadenza di contratto ho preferito scendere in campo anche infortunato per dare una mano alla Salernitana. Non so quanta gente avrebbe fatto la stessa cosa, la stragrande maggioranza delle persone si metteva a riposo e, al limite, rischiava la propria salute solo dopo un rinnovo. Non mi pento, però. Sono molto legato alla piazza di Salerno e alla tifoseria, ho cercato di avere un buon rapporto con tutti e mi fa piacere aver lasciato un bel ricordo. Cosa faccio ora? Studio, a breve sosterrò degli esami. Ho preso anche il patentino come allenatore. Se ci sarà la possibilità di restare nel mondo del calcio sotto altra veste ben venga. Resta il rammarico per aver dovuto interrompere nel periodo della piena maturazione, avevo ancora le mie cartucce da sparare. Nel complesso, però, ho avuto una buona carriera e sono contento del percorso professionale, ma soprattutto umano".