Di Tacchio: "Felici di aver fatto esplodere di gioia la città di Salerno"

"Minala al 96'? Da avversario è stata una legnata tremenda, eravamo in vantaggio 2-0 e ci siamo ritrovati a subire una rimonta che resterà sempre dentro di me. Tutto negli ultimi minuti, proprio come accaduto spesso quest'anno con delle vittorie pazzesche. Ne parlavo con tanti miei compagni, ho sempre detto che siamo quelli della "zona granata". Il 2-1 col Venezia, il rigore di Tutino a Pordenone, a Pescara non riuscivamo a sbloccarci e poi ne abbiamo fatti tre: siamo nati per soffrire, però oggi ci godiamo questa gioia. Forse non siamo nemmeno consapevoli ancora di ciò che abbiamo regalato al popolo di fede granata. Nelle ultime giornate si  respirava un clima di tensione, ma il calciatore bravo è quello che sa gestirla. Se carichi troppo la partita alla fine la sbagli, se la prendi sotto gamba perdi. Occorre equilibrio, come in tutte le cose.

So che abbiamo tutti vissuto delle gioie incredibili, è esplosa tutta la città, ho visto sedie che volavano nei locali e questo certifica quanto sia grande la passione di Salerno. Stiamo parlando di una gioia attesa per 23 anni, la tifoseria granata è speciale ed ha sempre dato una marcia in più alla squadra. Anche oggi che, purtroppo, gli stadi sono chiusi e non possono festeggiare con noi. Vorrà dire che ci ritroveremo in serie A per difendere la categoria che, con merito e fatica, abbiamo riconquistato. Non eravamo i più forti, c'erano avversarie molto più competitive e accreditate di noi. Ma troppe prime donne in un gruppo non aiutano a crescere". Così Francesco Di Tacchio al Corriere dello Sport