Carica da ex, Bonazzoli vuole farsi rimpiangere dalla Samp

Mani alle orecchie: "Dimmi che si sente?". Federico Bonazzoli ha scelto due foto e le ha date in pasto al popolo dei social. Sono immagini di esultanza, sono vecchie del weekend ma si prestano a più interpretazioni, da Instagram al campo. Hanno una scadenza: c'è scritto «domenica» e c'è un cuore. Domenica 21 novembre all'Arechi, in uno stadio che deve diventare fortino e trampolino per la Salernitana, Bonazzoli affronta il proprio passato, anzi in qualche modo il presente, perché la Sampdoria l'ha prestato al cavalluccio marino e resta proprietaria del cartellino del giocatore. Per vincere servono i gol e Bonazzoli, «nutrito» da Ribéry, ne ha messo a segno uno pesante a Venezia, il temporaneo 1-1. «Hanno caratteristiche simili», ha detto Colantuono al suo arrivo, quando gli è stato chiesto di inquadrarli.

Poi l'osservazione di campo gli ha permesso di integrare e aggiungere riflessioni: "So che Bonazzoli, quando viene messo faccia alla porta, può rendersi molto pericoloso ma non dispongo di un centrocampista che leghi il gioco e quindi gli ho chiesto due partite di sacrificio". Domenica ritrova la maglia blucerchiata da avversario e vuole farsi rimpiangere, deve inguaiare D'Aversa. Lo «storico» di Bonazzoli, parafrasando l'espressione che Colantuono ha usato per Ribéry, racconta che l'attaccante non sia un bomber. Non è uno stoccatore ma i gol che mette a segno molto spesso sono da copertina. Dei sei realizzati nella stagione 2019-2020 con la Samp, hanno un posto speciale nel suo archivio non solo il primo in A contro la Fiorentina (settembre 2019) e la doppietta contro il Cagliari ma anche la rovesciata da cineteca, un lampo all'84' di Udinese-Sampdoria per il provvisorio 1-2 della Doria in Friuli. Prima e dopo (1-1 e definitivo 1-3), i gol di Quagliarella e Gabbiadini, adesso rivali della Salernitana.