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Lega, FIGC, Trust, calciomercato, arbitri, giudice sportivo: la Salernitana non è la vittima sacrificale e merita rispetto
martedì 25 gennaio 2022, 00:00Editoriale
di Lorenzo Portanova
per Tuttosalernitana.com

Lega, FIGC, Trust, calciomercato, arbitri, giudice sportivo: la Salernitana non è la vittima sacrificale e merita rispetto

La Salernitana perde anche col Napoli e rimane all'ultimo posto in solitaria. È la sconfitta numero 16 in 21 partite finora disputate di campionato. I granata sono sul fondo della classifica praticamente da inizio stagione e non hanno mai abbandonato gli ultimi posti della graduatoria. È una squadra indubbiamente con delle lacune evidenti ed è anche stata sfortunati con i tani pali colpiti soprattutto a inizio campionato e con le tante defezioni tra infortuni e Covid. C'è però qualcosa che non va nel trattamento che viene riservato alla società campana e alla squadra praticamente dalla fine del campionato scorso. La gioia della della serie A raggiunta dopo 22 anni si è trasformata praticamente in un incubo già dai primi giorni post partita col Pescara, che ha sancito la promozione in massima serie. Ha rischiato prima di non essere iscritta e poi di essere esclusa se non ci fosse stata la vendita al 31 dicembre, mentre le squadre indebitate fino al collo restano tranquillamente in serie A e competono anche per traguardi importanti. Non hanno dato la possibilità di fare il calciomercato in modo regolare con il divieto di poter prelevare quei calciatori della Lazio che erano di fatto dei calciatori della Salernitana, protagonisti della promozione in serie A. Per una diatriba politica la Salernitana si è ritrovata a iniziare il campionato in ritardo e ad handicap.

Certo, la squadra è stata in ogni caso costruita male e le colpe vanno attribuite anche alla dirigenza e allo staff tecnico, non è un caso se la squadra granata è praticamente ultima dalla prima giornata. Questo però non giustifica quello che sta succedendo nell'ultimo periodo ai colori granata, passati come vittima sacrificale di un sistema che fa acqua da tutte le parti. Sconfitta a tavolino e addirittura un punto di penalizzazione per non esseri presentati a Udine quando c'era un'Asl regionale che aveva vietato alla squadra di muoversi. La partita Bologna-Inter, non giocata per gli stessi motivi, potrà essere recuperata. La regola del 35% dei calciatori positivi (per non poter prendere parte alla partita) non è chiara, come ha rimarcato più volte mister Colantuono, anche se questo è un problema che riguarda tutte le squadre, ma è la dimostrazione che qualcosa non quadra, che gli stessi addetti ai lavori sono impreparati a fronteggiare un'emergenza simile. Per non parlare della cervellotica scelta di far entrare solo 5 mila spettatori negli stadi, come se 5 mila spettatori allo stadio Arechi o a San Siro siano la stessa cosa di quegli stadi che con 5 mila spettatori fanno quasi il tutto esaurito. In ultimo, le decisioni arbitrali: il rischio è che la Salernitana, ultima e con un piede in serie B passi da vittima sacrificale, da squadra ormai spacciata a cui "è possibile togliere qualcosa tanto ormai non le servono più i punti". La Salernitana e i propri tifosi meritano rispetto e il rispetto delle regole, fino all'ultimo secondo dell'ultima giornata di campionato.