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Guido Clemente di San Luca sul caso Udinese-Salernitana: "Adesso basta, misura è colma"TUTTO mercato WEB
© foto di TuttoSalernitana.com
martedì 25 gennaio 2022, 17:30News
di TS Redazione
per Tuttosalernitana.com

Guido Clemente di San Luca sul caso Udinese-Salernitana: "Adesso basta, misura è colma"

Guido Clemente di San Luca, Ordinario di Diritto Amministrativo, Università della Campania Luigi Vanvitelli, ha espresso per Tuttonapoli le sue considerazioni sulla decisione di punire la Salernitana dopo la mancata partenza per Udinese, imposta dall'ASL. "La giornata di campionato appena conclusa rivela, sia nelle direzioni arbitrali, sia – soprattutto – nei commenti pressoché unanimi dei media nazionali, una prospettiva sconcertante. Il Regolamento ed il Protocollo VAR vengono sempre più frequentemente o del tutto ignorati, oppure applicati a piacimento. Gli opinionisti tv e radio continuano a parlare di «rigorini», della necessità di «valutare l’intensità del contatto», di favorire un «gioco maschio». È del tutto evidente il disegno che stanno perseguendo. Stanno scatenando una vera e propria offensiva, per ridare agli arbitri potere assoluto. Dappertutto: Rai, Sky, Dazn, Mediaset, ovunque! Emerge nitido il disprezzo per lo Stato di diritto e la legalità. Vogliono le mani libere. Perciò ripudiano il rispetto delle regole che garantirebbe una competizione equa, e pretendono che il paradigma sia nuovamente costituito dalla interpretazione del gioco. Una sorta di restaurazione. Chiunque è in grado di capire che ciò significa rimettersi all’arbitrio assoluto. Che ha costituito da sempre il presupposto per indirizzare la vittoria. Bisogna reagire. Farsi sentire. E adesso, subito. Prima che ci si ritrovi nuovamente di fronte un altro caso Orsato. Perché ormai sembra profilarsi nitidamente: Napoli e Inter finiranno testa a testa. E a parità di qualità, gli arbitraggi (ancor più del kairos) saranno decisivi. D’altronde, la negazione del principio di legalità (che caratterizza lo Stato di diritto) non è circoscritta alla mera funzione di polizia attribuita agli arbitri.

Si estende all’intero ordinamento sportivo ed alla (solo sedicente) giustizia che dispensa. Il Giudice Sportivo di prime cure ha irrogato nei confronti della Salernitana la sanzione della sconfitta a tavolino, con penalizzazione di un punto in classifica, per aver disertato la trasferta di Udine (dello scorso 21 dicembre), nonostante la società l’abbia fatto per ottemperare ad un provvedimento di quarantena precauzionale emesso dall’ASL competente. Con l’ormai abituale e sconcertante protervia, pur richiamandola, il G.S. ha nella sostanza ignorato la pronuncia delle Sezioni Unite del Collegio di garanzia del CONI dello scorso anno. Secondo il G.S. la causa di forza maggiore può assumere valore esimente (così da escludere, ai sensi dell’art. 53 delle NOIF, la responsabilità della società sportiva che non si presenti ad una gara di calendario) soltanto quando la Società non abbia concorso, con il proprio comportamento doloso o colposo, a causare (o addirittura – come il G.S. sembrerebbe ritenere nel caso di specie – a sollecitare) l’emanazione del provvedimento impediente. In altre parole, afferma – senza prove, come nella vicenda del Napoli dell’anno scorso – che la Salernitana avrebbe contribuito a creare le condizioni che hanno determinato l’ASL ad emanare il provvedimento che ha impedito la trasferta. L’assunto sarebbe dimostrato dal comportamento negligente (se non addirittura ordito con dolo) della società, ricavabile sia dalle scritte interlocuzioni con l’ASL (nelle quali si comunicava la presenza di ulteriori casi positività al Covid-19, segnalandosi, altresì, «tutta una serie di potenziali rischi da contatto stretto per avvenuti pranzi e condivisione di locali»); sia dalle modalità di organizzazione della trasferta, tramite «volo di linea in luogo del charter, in violazione delle raccomandazioni del protocollo federale». Entrambi gli argomenti sono palesemente pretestuosi, assertivi ed apodittici. Stando al G.S., insomma, la Salernitana avrebbe dovuto tacere all’autorità sanitaria della insorgenza dei nuovi contagi (così contravvenendo alle prescrizioni vigenti) e predisporre la trasferta ‘in bolla’ a prescindere dalla rilevazione del primo calciatore positivo (intercorsa il giorno anteriore a quello della trasferta, quando ragionevolmente le modalità del viaggio avrebbero dovuto esser già state definite). L’arroganza appare vieppiù evidenziata dal fatto di richiamare l’incontrovertibile principio di supremazia dell’ordinamento nazionale su quello sportivo (ribadito dalla decisione del Collegio di garanzia sul caso Juventus-Napoli). E ad essa si somma la stupefacente ignoranza della Circolare del Ministero della Salute 18/6/2020 (allora in vigore), secondo la quale il Dipartimento di prevenzione dell’ASL «in presenza di un caso positivo, fornisce informazioni e indicazioni chiare, anche per iscritto, sulle misure precauzionali da attuare ed eventuale documentazione informativa generale sull’infezione da SARS-CoV-2, comprese le modalità di trasmissione, gli interventi di profilassi necessari (sorveglianza attiva, quarantena, ecc.), le istruzioni sulle misure da attuare in caso di comparsa di sintomatologia e la descrizione dei possibili sintomi clinici». In definitiva, il G.S. clamorosamente tradisce la funzione cui è deputato, che è quella di juris dicere, nel cui esercizio non può non conformarsi al principio di supremazia dell’ordinamento generale. E mostra invece di servire – e con goffa disinvoltura – un interesse, quello dell’autonomo sì, ma non sovrano (e perciò sottostante), ordinamento sportivo, ormai sempre più spudoratamente finalizzato a conseguire un solo scopo (ben lontano da quello nobile dello sport): fare soldi. Del resto, non c’è di che stupirsi: approfittando della crisi pandemica (che ha solo aggravato ulteriormente la situazione), vorrebbero perfino aiuti dallo Stato per ripianare gli enormi debiti accumulati in anni di gestione dissennata (e – diciamolo – immorale!), cui è praticamente impossibile far fronte senza portare i libri in Tribunale. La misura è colma!".