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E' ancora derby, tra "senso di inferiorità", Pairetto e "basta rivalità": bella puntata a Radio Punto NuovoTUTTO mercato WEB
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
martedì 25 gennaio 2022, 20:00News
di Gaetano Ferraiuolo
per Tuttosalernitana.com

E' ancora derby, tra "senso di inferiorità", Pairetto e "basta rivalità": bella puntata a Radio Punto Nuovo

Interessante focus sul derby tra Napoli e Salernitana a Radio Punto Nuovo, laddove sono intervenute autorevoli firme del giornalismo campano che hanno analizzato quanto accaduto al "Maradona" domenica scorsa. Sul tavolo della discussione anche i contenuti di un articolo pubblicato su GranataCento e TuttoSalernitana in cui si faceva riferimento, tra le altre cose, ai cori dei pochissimi spettatori presenti sugli spalti l'altro ieri ("Tanto già lo so che l'anno prossimo gioco di sabato", con l'augurio di una retrocessione...dopo aver fallito la missione scudetto come sempre), all'arbitraggio imbarazzante del signor Pairetto e al fatto che a Salerno si debba tifare unicamente per i colori granata mettendo in campo qualsivoglia iniziativa atta a coinvolgere le nuove generazioni fidelizzandole da subito. Rimarcavamo, nello specifico, che "bisogna chiedersi, a questo punto, se non sia Napoli ad essere ossessionata da Salerno, visti i continui riferimenti anche offensivi nei vari salotti televisivi e quel motivetto intonato da un Maradona desolatamente vuoto". In studio era presente l'editorialista di Canale21 Umberto Chiariello che, in estrema sintesi, ha detto quanto segue: "E' una rivalità che non ha nessun motivo di esistere. E non capisco perchè ci si debba meravigliare che in alcune zone di Salerno esultino per i gol del Napoli. La storia insegna che, quando la Salernitana ha militato a lungo in terza serie, in tanti sostenessero i colori azzurri come normale che sia. O dovevano tifare per la Juventus e per il Milan? Per me è da stupidi e da idioti intonare cori come "Chi non salta è napoletano o "Tornerete in serie B", non ha alcun senso d'esistere. Io sono campano e mi auguro che il Napoli vinca lo scudetto, che la Salernitana si salvi e che Benevento e Avellino si ritrovino prime in classifica nei rispettivi campionati. Sono nato a Battipaglia, sapete bene quanto mi sia battuto per abbattere queste barriere e unire tutto il Sud in un unico, ideale abbraccio. Non si può parlare nemmeno di rivalità sportiva tra Napoli e Salernitana, non scherziamo. Abbiamo anche detto che i due rigori che ci hanno concesso sono farlocchi, ma la Salernitana ne avrebbe perse 10 su 10 al Maradona anche con l'organico al completo. All'andata, ma anche al ritorno, vi siete degnamente battuti, ma il mio non è mai stato un accanimento, quanto un rimarcare come fosse inadeguata la rosa allestita da Fabiani. O vogliamo dire che si può fare la A con Di Tacchio e Kechrida? Io ho sempre detto, e continuerò a dire, forza Salernitana".

Tra gli altri ospiti intervenuti c'è lo scrittore Forgione che, in un certo senso, ha rincarato la dose: "La rivalità dei napoletani nei confronti dei salernitani non esiste, al massimo è una risposta ad alcune provocazioni che arrivano su sponda granata. Per me c'è grande senso di inferiorità se, dopo una promozione in serie A, si intonano cori contro Napoli al posto di godersi un momento di gioia. Per aver detto questa frase, assieme ad altri colleghi, sono stato aspramente criticato a Salerno, ma penso di aver fotografato bene la realtà dei fatti. Salerno è una città in crescita, che sta assumendo dimensioni europee, e per questo dovrebbe esserci una crescita collettiva che non porti a pensare sempre agli altri. Capisco lo sfottò in ambito sportivo, ma non ci può essere alcun tipo di rivalità. Noi ossessionati da voi? Ma assolutamente no!".

E' intervenuto anche un esponente della nostra redazione che, con ironia, ha replicato così: "Chi tiferei in caso di sfida tra Juventus e Napoli? La Juve, ovvio. Nel nostro editoriale abbiamo solamente rimarcato, oltre ai tanti episodi arbitrali pro Napoli ad opera di Pairetto, che restare in silenzio per 90 minuti e cantare solo per ironizzare su Salerno denotava una "ossessione al contrario". Nei 90 minuti dell'Arechi, in cui una squadra definita impresentabile mise sotto il Napoli perdendo solo per un errore del portiere, la curva e i 18mila presenti pensarono esclusivamente a sostenere la squadra del cuore. E non mi sembra che di Cagliari e Genoa, che si ritrovano in una situazione simile, si parli con il medesimo accanimento. La Salernitana, per regole assurde, ha dovuto fare mercato senza società, senza budget e in ritardo rispetto alla concorrenza. Napoletani a Salerno? Ognuno tifa per chi vuole, ci mancherebbe, ma in passato la nostra città e gran parte della provincia erano un feudo granata ed è fondamentale incentivare le nuove generazioni per ricreare il senso d'appartenenza necessario. E poi è destino che, da queste parti, non si possa simpatizzare per i colori azzurri. Quando dovevano vincere, vedi gara con lo Spezia, hanno invece perso in casa. Mettiamola così: saranno meno antipatici se faranno risultato a Venezia nella ripresa".

La trasmissione, condotta comunque sempre con toni civili e con grande rispetto e simpatia, si è conclusa parlando del grande fair play tra i due presidenti e con l'auspicio, da parte di alcuni giornalisti presenti, che si possa arrivare ad una sorta di collaborazione tra le due società "perchè al Nord si coalizzano e si aiutano, vi hanno sbattuto in serie B in quel modo ignobile nel 1999 e non è possibile vedere questa guerra tra i poveri che non serve assolutamente a nulla. Ricordatevi, comunque, che vi ha salvato un napoletano, che ama Napoli e ha il cuore azzurro". In realtà c'erano anche altri imprenditori interessati che avrebbero comunque evitato l'esclusione. E non sembra che a Napoli ringrazino Roma dopo l'avvento di De Laurentiis.