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Salernitana, un ponte chiamato salvezza
mercoledì 29 giugno 2022, 17:00News
di Lorenzo Portanova
per Tuttosalernitana.com

Salernitana, un ponte chiamato salvezza

A cura di Nicola Cannoniero

Da quando è arrivato Iervolino alla presidenza, la Salernitana ha sempre cercato di costruire ponti con le altre squadre di A, cercando in primis di crescere come società, emulando modelli societari che, creati/usati da quelle squadre, negli ultimi anni, han portato grandi risultati. Il presidente ha sempre dichiarato che voleva improntare alla Salernitana il modello Sassuolo, votato sul puntare sui giovani, preferibilmente italiani. Iervolino aveva anche il desiderio di instaurare un ponte con il Napoli, nonché sua squadra del cuore (come ad esempio il suo desiderio smodato di voler portare Cavani a Salerno, che molto probabilmente rimarrà un sogno di mezza estate), così da avere una solida comunicazione tra squadre della stessa regione. 
Con Walter Sabatini, i granata avevano creato una sorta di ponte con la Roma - l'ex DS ha svolto quel ruolo per la squadra capitolina per ben 5 anni, dal 2011 al 2016 - con la ricomposizione della vecchia guardia della squadra giallorossa Fazio-Perotti. “Una sorta di ponte con la Roma” perché realmente la Salernitana non ha trattato con i giallorossi, avendo preso i due da svincolati. Ponte che però è diventato realtà, dopo l’addio di Sabatini. Al suo posto è subentrato Morgan De Sanctis, che prima di arrivare a Salerno, è stato il vice di Tiago Pinto alla Roma. Nominato nell’estate 2021 e risolto il contratto nel febbraio 2022, si occupava dei contratti dei ragazzi del vivaio, della transizione dei ragazzi dalla Primavera alla prima squadra, della partnership con club stranieri e del mercato dei giocatori che non rientravano più nei piani dei giallorossi. Morgan dovrebbe portarsi dietro in questa sua esperienza, Simone Lo Schiavo, che ricoprirà il ruolo di capo scout, con l’obiettivo quindi di trovare nuovi talenti che potrebbero fare le fortune dei granata. 
Questa “creazione dei ponti” era iniziata velatamente con la gestione precedente a quella di Iervolino, ossia quello tra Salernitana ed Atalanta, con i prestiti di Zortea e Ruggeri, prodotti del vivaio atalantino. Ponte che si sta consolidando - anche se con qualche difficoltà perché la trattativa è in fase di stallo per vari motivi - anche nel calciomercato estivo 2022, con la possibile cessioni di Ederson ai nerazzurri, con l’inserimento nella trattativa di Lovato, Okoli ed uno tra Ruggeri e Cambiaghi, col primo in pole. Sempre di più però, si sta creando un ponte che lega il club campano al Torino. Quest’ultimo creato grazie a mister Nicola, avendo lui allenato molti ragazzi di quella squadra. Si parla del riscatto di Verdi e si è parlato di Ansaldi, Zaza ed Izzo, in uscita dal club piemontese. Un ponte che però potrebbe essere solo immaginario, sia per divergenze nelle trattative tra le due squadre (ancora in stallo il riscatto di Verdi) e sia perché i due club si stanno contendendo Giulio Maggiore, centrocampista dello Spezia. 
La Salernitana vuole crescere. I rifiuti e le trattative andate male fan parte del processo, anche perché è una società giovane e non si può pretendere subito la perfezione. Piano piano sta acquisendo ed acquisirà esperienza. Ora però inizia davvero il calciomercato e qui bisogna dare sfoggio all’esperienza acquisita finora, anche perché manca un mese e mezzo all’inizio della nuova stagione ed ora i granata, rispetto allo scorso campionato, possono lavorare sul mercato - e lo stanno facendo - non solo per un mese, ma per più tempo. Da queste squadre, oltre che per i modelli societari, bisogna prendere ad esempio anche il loro riuscire ad investire con intelligenza sui giocatori giusti, ma soprattutto il riuscire a cedere con criterio. La trattativa Djuric per esempio poteva essere gestita meglio: Milan è un giocatore che merita grandi palcoscenici ed è giusto e rispettabile che possa voler spiccare il volo ed uscire dal bozzolo; se non voleva rinnovare si poteva provare a sostituirlo con qualche calciatore con valore di mercato e caratteristiche simili. Ci avrebbe guadagnato la Salernitana che avrebbe avuto un nuovo attaccante forte come lui e Milan Djuric, che avrebbe avuto la possibilità di giocare più partite da titolare, rispetto ad ora che è andato al Verona e rischia di essere comunque indietro nelle geraarchie. Ora invece l'attaccante bosniaco potrebbe aver fatto un passo indietro nella sua carriera oltre al fatto che anche la Salernitana un pò ci ha perso, perché le altre possibili avversarie si rafforzano, anche con gli ex, mentre i granata sono in una fase di stallo, che potrebbe comunque essere superata con intelligenza. Bisogna comunque avere piena fiducia nella dirigenza e nel presidente e nel fatto che riusciranno a costruire una bella squadra per la stagione. Gli ingredienti per crederci ci sono tutti, come per esempio i rinnovi di Bohinen e Lassana Coulibaly fino al 2026 che fanno capire che la società ha trovato dei perni su cui puntare in questa loro piccola “rivoluzione”. 
 

A cura di Nicola Cannoniero