Gagliano: "Rigori ripetuti? Regola cambiata, ma non aggiornata sul sito". E Rizzoli...

Ha davvero del clamoroso quanto emerso ieri sera nel corso della trasmissione "Gol su Gol" in onda su Telecolore. Argomento di discussione la decisione di Valeri e Marchetti di far ripetere il calcio di rigore assegnato alla Cremonese per un contatto di per sè molto dubbio tra Fazio e Ciofani. La normativa ufficiale, pubblicata sul sito dell'AIA lo scorso primo luglio, non lasciava spazio a dubbi e interpretazioni: il VAR può intervenire esclusivamente per segnalare la scorrettezza del "calciatore che trae vantaggio da un'azione che prosegue dopo la parata del portiere". Nel caso specifico il centrocampista Castagnetti che, entrando in area in anticipo, commette una infrazione che richiedeva l'interruzione del gioco e la ripresa con un calcio di punizione indiretto a favore della Salernitana. Lo specificò anche l'ex designatore Rizzoli in una riunione a Coverciano con tutti i colleghi, quando chiarì che "se è l'arbitro ad accorgersi dell'ingresso in area dei calciatori di entrambe le squadre, si dovrà procedere con la ripetizione del penalty. Se l'arbitro non se ne accorge, ed è possibile visto che si tratta di una frazione di secondo, il VAR ha la possibilità di richiamare la sua attenzione ma solo in relazione all'eventuale ingresso in area di chi, per primo, raccoglie la respinta e segna la rete". 

Collegato tramite Skype, l'ex arbitro ed esperto di norme federali Salvatore Gagliano ha sostenuto una tesi che ha spiazzato i presenti: "Quanto leggete nella normativa è stato revisionato nelle scorse settimane, quando invece è stato detto a chiare lettere che il VAR deve intervenire a prescindere se c'è un'invasione in area prima dell'esecuzione di un calcio di rigore. Ragion per cui ritengo corretta sia la decisione di Marchetti, sia quella di Valeri. Poi si può discutere sul rigore non dato alla Salernitana, sull'entità del fallo di Fazio, ma nel caso specifico hanno agito seguendo le regole". Delle due l'una, dunque: o il sito dell'AIA non è stato aggiornato rispetto ad una modifica del regolamento (e sarebbe grave e clamoroso) o c'è una discrepanza - sulla medesima norma - tra ciò che può decidere l'arbitro e il ruolo specifico del VAR. E mentre il moviolista del Corriere dello Sport Edmondo Pinna avvalorava la tesi di Gagliano, alcuni professionisti attualmente tesserati per l'AIA ribadivano che il regolamento aggiornato al primo luglio 2022 (consultabile e scaricabile online in un minuto) è quello di riferimento per le giacchette nere che scendono in campo. Un caos totale, dunque. E pensare che la tecnologia era stata introdotta per semplificare il lavoro degli arbitri...