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Salernitana, la rosa al completo agevola il cambio di modulo. Più alternative in panchinaTUTTO mercato WEB
© foto di TuttoSalernitana.com
sabato 4 febbraio 2023, 16:30News
di Gaetano Ferraiuolo
per Tuttosalernitana.com

Salernitana, la rosa al completo agevola il cambio di modulo. Più alternative in panchina

La Salernitana chiude il proprio mercato di gennaio piazzando alcuni esuberi e con quattro innesti: Ochoa, Nicolussi Caviglia, Troost-Ekong, Črnigoj. Altri non sono arrivati, su tutti Verdi a causa del mancato transfer sul portale telematico della FIGC, e alcune cessioni sono sfumate. I media nazionali danno buoni voti al mercato: roster rinforzato spendendo poco, nessuna cessione di rilievo. In attesa di capire se l’ultimo posto over verrà occupato sono 26 i calciatori a disposizione di Nicola, compresi i tre portieri che di volta in volta si giocano due posti nella lista over. La difesa a quattro è stato il cardine delle ultime due gare, con diverse posizioni di centrocampo e attacco in base alle singole situazioni di gioco. Il cambio è servito per ripartire dopo il disastro di Bergamo. Ma sarà sempre così? L’organico è completo? Ecco l'analisi del sito Salernitanalive:

Esisterà solo la difesa a quattro? Possibile ma non certo. Il calcio è cambiato e i moduli non sono misure definitive per capire il calcio. Principii di gioco, occupazione del campo, movimenti di squadra: senza questi elementi nessun modulo funziona. Contro il Napoli la squadra ha usato prevalentemente il 4-5-1, per annullare ogni possibile varco agli uomini di Spalletti. Si sono visti anche sprazzi di 4-3-3, come a Lecce, e di 3-5-2, per pressare i due centrali del Napoli e ingolfare il gioco sulle fasce. Decisivo il ruolo di Piątek e del centrale di centrocampo. Non si va più a spron battuto sui difensori avversari ma si orienta il lavoro sugli anelli deboli, impedendo un gioco facile oltre la prima linea di pressione o forzando il lancio lungo. Ciò che era mancato contro il Milan, con Bennacer sempre libero per ricevere.

Lobotka e Hjulmand non hanno avuto questo spazio, anche grazie al lavoro del centrocampista centrale che si abbassava e alzava a seconda dei casi. Sia Bohinen sia HNC sono in grado di farlo bene e ciò garantisce un’alternanza della quale possono beneficiare diversi giocatori. Su tutti Candreva e Vilhena, in attesa del rientro di Maggiore e del suo utilizzo da mezzala di possesso e inserimenti. Sempre a partire da un centrocampo a tre e distanze brevi tra i giocatori, pilastro inamovibile della Salernitana. Salvo situazioni eccezionali è da escludere il ritorno al 4-4-2 che provocherebbe un riassetto troppo grosso. Il resto è nell’occupazione di campo in base all’avversaria, alle circostanze di gioco, nonché all’utilizzo ragionato del possesso palla.

L’organico è completo? Due tipologie di giocatori non sono giunti a Salerno: esterni d’attacco e un cursore che gioca su entrambe le fasce. La situazione nel reparto avanzato è particolare: Dia e Piątek sono i titolari indiscussi, per qualità tecniche e tattiche. Gli altri attaccanti devono sapersi adattare. Valencia è quello più duttile, purtroppo quello meno pronto alla Serie A: dalla sua ha la capacità di poter giocare da esterno d’attacco e sacrificarsi in fascia, come contro il Napoli. La situazione più spinosa, tatticamente, è quella di Botheim: il norvegese è il meno adatto a un gioco più sporco, più rivolto alla seconda palla. Da esterno potrebbe trovare nuova vita, col supporto di mezzali tecniche, però gli serve tempo e Nicola deve saperlo includere nel progetto tecnico.

Sulle fasce la società ha fatto una valutazione partendo dagli elementi in rosa. L’infortunio di Mazzocchi è meno grave del previsto, Sambia ha trovato la sua dimensione e alcuni centrali possono spostarsi in fascia (su tutti Bronn e Pirola). Quindi non si è ritenuto prioritario intervenire lì, nonostante i tentativi per completare il reparto con Ebosele. Črnigoj offre un’altra opzione in tal senso, data la sua esperienza come esterno di fascia. Infortuni e squalifiche sono sempre all’orizzonte ma sugli esterni c’è modo per compensare. C’è un solo grosso buco: l’alternativa a Piątek. Non una prima punta da sponde ma un altro centravanti di lotta e governo, capace di giocare col corpo e con i piedi. Perché la Salernitana non è più solo palla lunga e pedalare e il calcio di oggi è fatto di infinite possibilità. Nonché di organici in grado di mutare il più possibile mantenendo intatti i principii.