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Livorno 2.0. Come può cambiare la squadra con Tramezzani
Livorno 2.0. Con il cambio in panchina e l’arrivo di Paolo Tramezzani alla guida della formazione amaranto, si potrebbero presto vedere dei cambi nell’assetto tattico della truppa labronica, che finora, con Roberto Breda alla guida, aveva sperimentato più soluzioni.
Prevedere quello che farà il nuovo mister, ufficializzato questo pomeriggio, è ora difficile, ma nella sua esperienza da allenatore, Tramezzani ha optato maggiormente per il 3-4-3, visto solo una volta in casa toscana, nel match perso 3-4 contro il Chievo Verona.
Un modulo sufficientemente spregiudicato, basato sull’ampiezza e la profondità, con solo la linea difensiva che rimane costantemente lontana dalla porta avversaria. Un grande lavoro è richiesto dal centrocampo, soprattutto in fase di possesso, con gli esterni chiamati a dare equilibrio e a cercare appunto ampiezza e superiorità numerica e i centrali a imbeccare l’attacco con assist e conclusioni. Ruolo di sacrificio per la punta centrale, con gli esterni atti a puntare la porta avversaria.
E potrebbe qui immediatamente porsi un problema, perché sinora Filip Raicevic, Fabio Mazzeo e Sven Braken hanno “punto” meno di quanto avrebbero potuto e dovuto: ma sono loro le punte centrali designate. Elemento imprescindibile, anche dato lo stato di forma, potrebbe essere Davide Marsura a sinistra, intanto che a destra sembra Manuel Marras in condizione migliore rispetto a Murilo.
Meno problematico appare invece lo schieramento difensivo, con svariate soluzioni a disposizione, e stesso discorso si può fare per i centrali di centrocampo, mentre maggiori riflessioni occorrono per gli esterni: l’out di destra appare sguarnito se si esclude Michel Morganella, con il giovane (seppur talentuoso) Enrico Del Prato maggiormente votato alla fase difensiva. Arretrare una delle ali la soluzione? Luca Rizzo potrebbe essere il giusto jolly, ma prima dovrà ritrovare la giusta condizione fisica. Meglio va a sinistra, con il possibile avanzamento di Gabriele Morelli o l’impiego di Antonio Porcino.
Va da sé, però, che a gennaio qualcosa dovrà essere rivisto.
Prevedere quello che farà il nuovo mister, ufficializzato questo pomeriggio, è ora difficile, ma nella sua esperienza da allenatore, Tramezzani ha optato maggiormente per il 3-4-3, visto solo una volta in casa toscana, nel match perso 3-4 contro il Chievo Verona.
Un modulo sufficientemente spregiudicato, basato sull’ampiezza e la profondità, con solo la linea difensiva che rimane costantemente lontana dalla porta avversaria. Un grande lavoro è richiesto dal centrocampo, soprattutto in fase di possesso, con gli esterni chiamati a dare equilibrio e a cercare appunto ampiezza e superiorità numerica e i centrali a imbeccare l’attacco con assist e conclusioni. Ruolo di sacrificio per la punta centrale, con gli esterni atti a puntare la porta avversaria.
E potrebbe qui immediatamente porsi un problema, perché sinora Filip Raicevic, Fabio Mazzeo e Sven Braken hanno “punto” meno di quanto avrebbero potuto e dovuto: ma sono loro le punte centrali designate. Elemento imprescindibile, anche dato lo stato di forma, potrebbe essere Davide Marsura a sinistra, intanto che a destra sembra Manuel Marras in condizione migliore rispetto a Murilo.
Meno problematico appare invece lo schieramento difensivo, con svariate soluzioni a disposizione, e stesso discorso si può fare per i centrali di centrocampo, mentre maggiori riflessioni occorrono per gli esterni: l’out di destra appare sguarnito se si esclude Michel Morganella, con il giovane (seppur talentuoso) Enrico Del Prato maggiormente votato alla fase difensiva. Arretrare una delle ali la soluzione? Luca Rizzo potrebbe essere il giusto jolly, ma prima dovrà ritrovare la giusta condizione fisica. Meglio va a sinistra, con il possibile avanzamento di Gabriele Morelli o l’impiego di Antonio Porcino.
Va da sé, però, che a gennaio qualcosa dovrà essere rivisto.
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