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Anche il calcio pensa a separare le carriere: Trentalange valuta di dividere arbitri e VAR
Separare le carriere non è un tema che interessa solo la politica. Mentre si discute della riforma Cartabia per separare giudici e pm, anche il mondo del calcio pensa a una rivoluzione per i suoi, di giudici. Cioè gli arbitri. Secondo La Gazzetta dello Sport, il nuovo presidente dell’AIA, Alfredo Trentalange, starebbe pensando a una piccola rivoluzione del settore, separando le carriere degli arbitri di campo da quelle dei VAR. Rivoluzione, sottolinea la rosea, al sentore di restaurazione, perché in questo modo si tornerebbe sostanzialmente all’era del doppio designatore. Con quali figure? Nicola Rizzoli, che ha gestito praticamente l’intera transizione, potrebbe guidare soltanto la sezione VAR, con Domenico Messina quale nome ricorrente per le designazioni arbitrali. La difficoltà? Le scelte dovrebbero comunque andare in sintonia, perché non si può prescindere dal feeling e dal rapporto tra arbitro e VAR come fossero, quali in effetti sono, una squadra unica. Tra le altre novità valutate, anche la nuova divisione tra Can A e Can B (oggi sono riunite), bocciata però per il timore di un’eccessiva frammentazione; infine, sarebbe in piedi l'idea di un supervisore "politico" e non tecnico, probabilmente nella figura di Duccio Baglioni, attuale vicepresidente e molto vicino allo stesso Trentalange. Tutta la riforma, ovviamente, dovrà passare al vaglio del Consiglio Federale.
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