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Di Michele sulla Salernitana: "La Serie A è un'altra storia. Non è attrezzata"
Quarantotto gol in 102 presenze, David Di Michele è uno dei bomber più importanti della storia della Salernitana. Senza dubbio, quello che più di altri ha fatto la differenza negli ultimi 30 anni. E a lui abbiamo chiesto un parere sulla squadra di Castori, che ha incassato tre sconfitte nelle prime tre giornate.
Secondo lei è una squadra da Serie A?
"Secondo me no. La Salernitana ha pochi giocatori che hanno già giocato in Serie A e pochi all'altezza del campionato. La Serie A rispetto alla B è tutt'altra storia, e ora la Salernitana se ne sta accorgendo".
Anche dal punto di vista del gioco, sembra indietro rispetto alle altre.
"Sì perché in Serie A tutti propongono gioco. Ti pressano alti, sono abituati a giocare col pallone e aggressivi. E se non hai un trascorso, difficile che tu poi possa avere quella mentalità offensiva all'improvviso..."
Le altre due neopromosse, Empoli e Venezia, sembrano più abituate a giocarsi le partite a viso aperto.
"E' vero. Mentre la squadra di Castori ha sempre avuto un atteggiamento più difensivo, fatto di difesa e lanci lunghi. In Serie B questo tipo di gioco paga, ma la Serie A, ripeto, è tutta un'altra storia".
L'allenatore è già in discussione. Giusto cambiare Castori?
"Non lo so, non so quanto il cambio in panchina possa cambiare le sorti di questa squadra. Anche perché la B ti aspetta, e la Salernitana l'ha visto la scorsa stagione con 11 vittorie di fila che hanno dato la svolta dopo qualche passaggio a vuoto. Mentre in Serie A è diverso, non c'è tempo, e poi un nuovo allenatore non ha la bacchetta magica, ha bisogno di settimane... Quella dell'attuale Salernitana non è una mentalità che cambi da un giorno all'altro".
Secondo lei è una squadra da Serie A?
"Secondo me no. La Salernitana ha pochi giocatori che hanno già giocato in Serie A e pochi all'altezza del campionato. La Serie A rispetto alla B è tutt'altra storia, e ora la Salernitana se ne sta accorgendo".
Anche dal punto di vista del gioco, sembra indietro rispetto alle altre.
"Sì perché in Serie A tutti propongono gioco. Ti pressano alti, sono abituati a giocare col pallone e aggressivi. E se non hai un trascorso, difficile che tu poi possa avere quella mentalità offensiva all'improvviso..."
Le altre due neopromosse, Empoli e Venezia, sembrano più abituate a giocarsi le partite a viso aperto.
"E' vero. Mentre la squadra di Castori ha sempre avuto un atteggiamento più difensivo, fatto di difesa e lanci lunghi. In Serie B questo tipo di gioco paga, ma la Serie A, ripeto, è tutta un'altra storia".
L'allenatore è già in discussione. Giusto cambiare Castori?
"Non lo so, non so quanto il cambio in panchina possa cambiare le sorti di questa squadra. Anche perché la B ti aspetta, e la Salernitana l'ha visto la scorsa stagione con 11 vittorie di fila che hanno dato la svolta dopo qualche passaggio a vuoto. Mentre in Serie A è diverso, non c'è tempo, e poi un nuovo allenatore non ha la bacchetta magica, ha bisogno di settimane... Quella dell'attuale Salernitana non è una mentalità che cambi da un giorno all'altro".
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