La FIGC detta le regole sulle multiproprietà, senza Lotito. Sor Claudio resta fuori: "Kafkiano"

Claudio Lotito in Consiglio Federale, anzi no. In una giornata molto importante per la FIGC, nel quale l'organo di vertice del calcio italiano ha previsto diverse novità per il futuro, a partire dalla necessità per i patron in multiproprietà di vendere un club entro il 2024, la scena l'ha rubata il presidente della Lazio. Forte della recente sentenza del Collegio di Garanzia presso il CONI, si è presentato in via Allegri per partecipare alla riunione. Niente da fare, Lotito non è stato fatto entrare: "Siamo a un livello kafkiano. Mi ha detto che non potevo partecipare perché sono ancora squalificato". La questione, in effetti, è di lana caprina: il numero uno biancoceleste aveva ricevuto una squalifica che lo portava a decadere dal ruolo di consigliere federale. Con la nuova sentenza, ne riceverà una sicuramente inferiore, viste anche le motivazioni giunte ieri, ma per ora l'entità della sanzione non è stata ancora quantificata. Così, mentre Lotito ritiene che fosse nel suo diritto partecipare alla riunione, e in pendenza di una nuova decisione Lotito è da considerarsi ancora squalificato. Ci penseranno gli avvocati, a chiudere il codazzo polemico di una giornata nella quale, appunto, la FIGC ha preso posizione su diversi questioni, ivi compreso il ritorno dei tifosi negli stadi. Senza Lotito.