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Tanti colpi di scena all'ultimo, ma è stato il calciomercato più povero dal 2006 a oggi
Il calciomercato si è acceso all'ultima curva, ma la sessione invernale appena conclusa, caratterizzata dall'assenza di movimenti da parte delle grandi, resta una delle più povere nella storia del campionato di Serie A. 144 cessioni e 123 acquisti, sono questi i dati Transfermarkt, hanno portato i club a entrate complessive per 66 milioni di euro, a fronte di una spesa di appena 31 milioni. È il dato più basso da oltre quindici anni a questa parte.
Dal 2006. Per ritrovare un'altra chiusura "in attivo" bisogna tornare alla sessione invernale della stagione 2017/2018: in quell'occasione, le società di Serie A portarono a casa entrate per trasferimenti pari a circa 110 milioni di euro, con un bilancio "positivo" di 56,7 milioni.
Dal 2006. Per ritrovare un'altra chiusura "in attivo" bisogna tornare alla sessione invernale della stagione 2017/2018: in quell'occasione, le società di Serie A portarono a casa entrate per trasferimenti pari a circa 110 milioni di euro, con un bilancio "positivo" di 56,7 milioni.
Le spese furono comunque superiori a quelle di quest'anno, con 52,8 milioni investiti su un totale di 164 acquisti. Nel 2005/2006, invece, il mercato fu veramente poverissimo: 9,4 milioni di entrate e appena 13,5 di uscite. Il tratto comune resta chiaro: Juventus e Roma rimasero ferme, Inter e Milan si limitarono agli arrivi di Maxwell e Cesar in prestito da un lato, Marcio Amoroso dall'altro.
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