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tmw / sampdoria / No al Calcio Moderno
ESCLUSIVA SN - Festa 50 anni UTC: "Emozionante vedere sul palco uomini che hanno fatto la storia degli Ultras. Contestazione andrà avanti con grande spirito di unione"
lunedì 24 giugno 2019, 14:31No al Calcio Moderno
di Lidia Vivaldi
per Sampdorianews.net

ESCLUSIVA SN - Festa 50 anni UTC: "Emozionante vedere sul palco uomini che hanno fatto la storia degli Ultras. Contestazione andrà avanti con grande spirito di unione"

Con tre giorni di celebrazione ricchi di emozioni, gli Ultras Tito Cucchiaroni hanno festeggiato i loro primi 50 anni nell'inedita e prestigiosa location della Fiera del Mare. Il viaggio attraverso i decenni che hanno definito l'identità del gruppo è stato accompagnato da alcuni volti storici del tifo organizzato e da ospiti che hanno vestito la maglia della Sampdoria dagli anni '70 ad oggi. Nella serata conclusiva, Sampdorianews.net ha avuto il piacere di scambiare alcune battute con Bek, uno dei punti di riferimento tra coloro che nella Sud portano avanti l'ideale ultras sotto l'egida del Ragazzo con la sciarpa.

Un bilancio di questi tre giorni di festa, a cui hanno partecipato davvero tutte le generazioni di sampdoriani: "È stato un vero e proprio bagno di folla, venerdì c'era molta gente ma sabato la serata è stata davvero intensa, e anche domenica c'è stata partecipazione. Ma soprattutto abbiamo visto tutti, le famiglie, gli ultras, ragazzi giovani venuti da soli, chi è venuto con il nonno, con la mamma... L'unione è proprio quello che cercavamo."

Venerdì, nella giornata dedicata alla nascita degli Ultras Tito, abbiamo potuto ascoltare la storia delle origini del gruppo, e di come la parola ultras sia proprio nata con voi. Una storia che forse non conoscono in tanti, ma che merita di essere raccontata. "Merita di essere raccontata a maggior ragione adesso: siamo riusciti a tornare a ricomporci a livello di tifoseria, mentre un tempo c'erano vedute diverse che non ci permettevano di essere in accordo. L'impegno profuso in questi anni ha permesso di avere sul palco della festa personaggi come Bosotin, Walter, Enrico, tutti quelli che hanno fondato gli Ultras, e Spigoli e Tirotta ieri sera. Abbiamo cercato di fare un lavoro di coesione che era importante fare. Per me è stato emozionante, abbiamo rivissuto questi 50 anni attraverso i giocatori delle varie epoche, ma soprattutto è stato bello vedere questi uomini, qualcuno anche un po' in là con l'età, salire sul palco con la commozione per avere rappresentato -come ha detto Massimo- un mattoncino nella storia degli Ultras. Era quello che volevamo rappresentare, perché alla fine è una storia di uomini e di donne che portano avanti la storia del gruppo."

Avete dedicato un tributo alle ragazze e donne che non solo hanno dato il loro contributo all'organizzazione della festa, ma che rappresentano anche una componente importante nella tifoseria organizzata, forse a Genova in modo più presente e continuo che in altre realtà: "Qua storicamente le donne sono sempre state fondamentali, ed ora, forse, lo sono ancora di più perché fanno tantissimo. Hanno dei compiti molto delicati che magari noi uomini non saremmo in grado di assolvere, e non parlo solo dei classici compiti come cucire le bandiere, ma ci sono ambiti in cui sanno veramente dire la loro. Qua è nato il primo gruppo ultras girls negli anni '70, perché già chi faceva parte degli Ultras prima di noi aveva capito la potenzialità di avere la forza propulsiva delle donne all'interno del gruppo. Abbiamo rapporti piuttosto conflittuali tra di noi, talvolta anche con la componente femminile, e può capitare di essere in disaccordo, ma era giusto riconoscere pubblicamente il merito alle nostre ragazze. Spesso non vogliono apparire, ma ogni tanto è giusto dir loro 'brave!'"

In questi primi 50 anni degli Ultras Tito il calcio è cambiato moltissimo. Qual è il futuro del movimento ultras in un mondo che è sempre meno uno sport e sempre più spettacolo? "Proprio per il fatto che è cambiato così tanto, gli ultras devono essere sempre presenti nel calcio, altrimenti si perde quel legame con le radici di questo sport. Il tifoso occasionale, il tifoso "da televisione", renderebbe il calcio un semplice prodotto. Per certi versi lo è già diventato, ma c'è qualcosa che lega ancora il calcio a certe tradizioni e a certi valori. Noi, senza la presunzione di essere dei missionari che non siamo, perché siamo persone con pregi e difetti, e che possono fare sbagli, crediamo in un calcio diverso, quello con cui siamo cresciuti, quello dei nostri padri, il calcio delle figurine Panini. Noi vogliamo salvaguardarlo, e gli strumenti per farlo possono essere vari. Le partite di domenica alle 15, il no alle pay-tv, sono tutte battaglie del momento, ma il filo conduttore resta quello."

La stagione 2018-'19 si è chiusa con una contestazione piuttosto dura che finora era stata quasi estranea alla Gradinata Sud e agli Ultras in particolare. All'orizzonte c'è già la nuova stagione, come si pongono gli UTC riguardo al'immediato futuro? "La contestazione verso il Presidente Massimo Ferrero andrà avanti sempre in maniera forte, vogliamo che vada via, e non torneremo sui nostri passi. Lo abbiamo affermato perché ne siamo convinti, non vogliamo più questa persona alla presidenza della Sampdoria. Il nostro dissenso verrà comunque espresso come abbiamo sempre fatto, nella nostra logica, senza nuocere alla squadra. Troveremo le forme giuste. Dovremo sempre cercare di salvaguardare, all'interno dello stadio, il clima di sostegno alla squadra che per noi è un dogma da 50 anni. Non abbiamo mai contestato così platealmente un presidente, è la prima volta, ma le prime volte capitano. Speravamo che non si arrivasse a questo, ma ci sono dei motivi alla base di questa contestazione. Andremo quindi avanti e, ci tengo a sottolinearlo, lo faremo in uno spirito di grande unione -che da anni non si verificava- con il resto della Gradinata e della tifoseria. Ci stiamo impegnando tutti insieme nell'ottica di una grande Gradinata Sud".

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