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…con Paolo Vanoli
L’esperienza allo Spartak Mosca culminata con un trofeo messo in bacheca, la panchina del Palermo sfiorata. E ora Paolo Vanoli studia e si aggiorna. In attesa di una nuova avventura l’ex allenatore dello Spartak si concede a Tuttomercatoweb
Mister, che Serie A vede?
“È un campionato anomalo. La nota positiva è la ripartenza della Nazionale, ma finché non passerà il Mondiale rimarrà grande amarezza”.
Inter e Juve hanno iniziato stentando.
“Ci sarà un tour de force importante. All’Inter servono equilibrio e serenità. La Juve non è partita bene, e sotto pressione e deve fare risultato. Ma c’è ancora tanta strada da fare”.
Brilla invece il Napoli.
“Sta portando avanti un grande lavoro. Penso possa lavorare ancora meglio. Poi c’è sempre la grande sorpresa: Gasperini riesce sempre a tirare fuori il meglio dall’Atalanta”.
La vera sorpresa però sembra essere l’Udinese.
“È una grande sorpresa. Ma devo ammettere che in questi anni avevo sempre visto del potenziale. È una società che lavora bene e costruisce sempre delle squadre con grande identità. Sottil è riuscito a motivare la squadra e a creare un gruppo”.
Lei è reduce dall’esperienza allo Spartak Mosca, dove ha vinto la Coppa che mancava da vent’anni.
“È stata un’esperienza professionale molto forte, coronata dalla grande vittoria della Coppa che mancava da tanti anni. Sono riuscito a gestire tutto questo grazie anche alla gavetta fatta con Mister Conte in Nazionale. Mi sono trovato a gestire una situazione delicata con tanta pressione in un club importantissimo. Il compito di un allenatore nei momenti difficili è quello di tenere insieme un gruppo. Penso di esserci riuscito. E ringrazio il Presidente che ci ha sempre supportati”.
Perché non è rimasto?
“Era un momento delicato per tutto il mondo. Il mio primo pensiero era la famiglia. Pensavo che la guerra avesse un lieto fine più veloce, invece cosi non è stato”.
Quest’estate ha sfiorato la panchina del Palermo.
“Ho avuto il piacere di conoscere Marwood a Dubai perché il City Group avrebbe voluto rilevare il 20% dello Spartak. È stato sorpreso dalla mia metodologia di lavoro, avevamo parlato della possibilità di andare a Palermo attraverso un lungo colloquio. E sono stato piacevolmente sorpreso da questo contatto”.
E adesso attende il progetto migliore.
“Quando si sta fermi si ha la possibilità di migliorarsi anche senza stare sul campo e si aspetta l’occasione. Senza fretta, con tanta fame”.
Conte di nuovo in Italia, alla Juve. Ci crede?
“È un grande allenatore e piace a tutte le grandi squadre. Conoscendolo penso sia concentrato a fare bene con il Tottenham”.
Mister, che Serie A vede?
“È un campionato anomalo. La nota positiva è la ripartenza della Nazionale, ma finché non passerà il Mondiale rimarrà grande amarezza”.
Inter e Juve hanno iniziato stentando.
“Ci sarà un tour de force importante. All’Inter servono equilibrio e serenità. La Juve non è partita bene, e sotto pressione e deve fare risultato. Ma c’è ancora tanta strada da fare”.
Brilla invece il Napoli.
“Sta portando avanti un grande lavoro. Penso possa lavorare ancora meglio. Poi c’è sempre la grande sorpresa: Gasperini riesce sempre a tirare fuori il meglio dall’Atalanta”.
La vera sorpresa però sembra essere l’Udinese.
“È una grande sorpresa. Ma devo ammettere che in questi anni avevo sempre visto del potenziale. È una società che lavora bene e costruisce sempre delle squadre con grande identità. Sottil è riuscito a motivare la squadra e a creare un gruppo”.
Lei è reduce dall’esperienza allo Spartak Mosca, dove ha vinto la Coppa che mancava da vent’anni.
“È stata un’esperienza professionale molto forte, coronata dalla grande vittoria della Coppa che mancava da tanti anni. Sono riuscito a gestire tutto questo grazie anche alla gavetta fatta con Mister Conte in Nazionale. Mi sono trovato a gestire una situazione delicata con tanta pressione in un club importantissimo. Il compito di un allenatore nei momenti difficili è quello di tenere insieme un gruppo. Penso di esserci riuscito. E ringrazio il Presidente che ci ha sempre supportati”.
Perché non è rimasto?
“Era un momento delicato per tutto il mondo. Il mio primo pensiero era la famiglia. Pensavo che la guerra avesse un lieto fine più veloce, invece cosi non è stato”.
Quest’estate ha sfiorato la panchina del Palermo.
“Ho avuto il piacere di conoscere Marwood a Dubai perché il City Group avrebbe voluto rilevare il 20% dello Spartak. È stato sorpreso dalla mia metodologia di lavoro, avevamo parlato della possibilità di andare a Palermo attraverso un lungo colloquio. E sono stato piacevolmente sorpreso da questo contatto”.
E adesso attende il progetto migliore.
“Quando si sta fermi si ha la possibilità di migliorarsi anche senza stare sul campo e si aspetta l’occasione. Senza fretta, con tanta fame”.
Conte di nuovo in Italia, alla Juve. Ci crede?
“È un grande allenatore e piace a tutte le grandi squadre. Conoscendolo penso sia concentrato a fare bene con il Tottenham”.
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