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…con Stefano Capozucca
“Il caso Juve? Su questa storia è difficile esprimere un giudizio. Essendo fuori dal contesto non è bello giudicare dall’esterno. Sono cose che fanno male al calcio, si è alzato un polverone e quando si parla di Juve viene tutto amplificato. Inutile fare processi sommari. Ci sono delle persone preposte a giudicare, saranno loro a farlo”. Così a Tuttomercatoweb l’ex direttore sportivo del Cagliari, Stefano Capozucca.
Questa vicenda influirá sul mercato?
“Sicuramente si. Oggi in virtù di quello che sta accadendo si può essere meno superficiali. E comunque in Italia ci sono dirigenti molto ligi ai regolamenti e ai doveri professionali. Non bisogna pensare che tutto sia marcio. Tante situazioni sono chiare. Qualche problema però questa situazione la crea”.
Come sarà il mercato di gennaio?
“Chi ha giocatori forti se li tiene, chi è in difficoltà cercherà di fare mercato e quindi proverà a prendere giocatori funzionali. Chi sta bene invece no. Faccio un esempio: il Napoli non penso abbia l’obbligo di fare mercato”.
Che colpo Kvaratskhelia.
“Lo conoscevo come un buon giocatore. Non pensavo potesse avere un impatto del genere. Vanno dati i meriti a Giuntoli che ha voluto fortemente il calciatore. Poi è normale che ci siano dei valori da parte di chi li allena. Insieme a Gasperini Spalletti è uno dei migliori allenatori in circolazione”.
Direttore, perché ha risolto il contratto con il Cagliari?
“Ci siamo divisi per diversità di vedute. Abbiamo risolto consensualmente il contratto. Credevo molto in questa voglia di risalita del Cagliari, non mi è stato permesso e ne ho preso atto. E mi è dispiaciuto molto”.
Cosa è successo?
“Sono sorte delle problematiche di carattere professionale. Non sempre si vedono le cose alla stessa maniera”.
Muzzi recentemente ha dichiarato che non avete mai litigato. Conferma?
“È una persona di cui non vorrei parlare. Non siamo mai andati d’accordo fin dal suo arrivo e quindi si, direi che non abbiamo litigato perché non c’è stata occasione”.
E adesso? Pronto per una nuova sfida?
“Amo questa professione. Ho voglia di tornare a fare il mio lavoro che qualcuno mi proibiva di fare. Penso che possa succedere, qualche idea in giro c’è è qualcosa mi è stato proposto, ad esempio lavorare in un gruppo di procuratori, ma ho declinato perché voglio fare il direttore sportivo. Mi piace il contatto umano con i calciatori, da cui ho avuto la maggior parte dei riscontri. Su ventisette calciatori del Cagliari venti mi hanno scritto cose che mi hanno fatto molto piacere. E questo rimane”.
Cassano e la Bobo tv: si sta distinguendo per alcune gaffe. Pensa ancora che sia un grande competente di calcio?
“Lo ripeto: a livello di competenze per quello che conosciuto e frequentato in una chat di gruppo durante il lockdown è preparato. Per quanto riguarda i discorsi che fa alla Bobo tv non so mai se siano esternazioni colorite oppure pensieri suoi. Però ha grande competenza e conoscenza del calcio”.
Questa vicenda influirá sul mercato?
“Sicuramente si. Oggi in virtù di quello che sta accadendo si può essere meno superficiali. E comunque in Italia ci sono dirigenti molto ligi ai regolamenti e ai doveri professionali. Non bisogna pensare che tutto sia marcio. Tante situazioni sono chiare. Qualche problema però questa situazione la crea”.
Come sarà il mercato di gennaio?
“Chi ha giocatori forti se li tiene, chi è in difficoltà cercherà di fare mercato e quindi proverà a prendere giocatori funzionali. Chi sta bene invece no. Faccio un esempio: il Napoli non penso abbia l’obbligo di fare mercato”.
Che colpo Kvaratskhelia.
“Lo conoscevo come un buon giocatore. Non pensavo potesse avere un impatto del genere. Vanno dati i meriti a Giuntoli che ha voluto fortemente il calciatore. Poi è normale che ci siano dei valori da parte di chi li allena. Insieme a Gasperini Spalletti è uno dei migliori allenatori in circolazione”.
Direttore, perché ha risolto il contratto con il Cagliari?
“Ci siamo divisi per diversità di vedute. Abbiamo risolto consensualmente il contratto. Credevo molto in questa voglia di risalita del Cagliari, non mi è stato permesso e ne ho preso atto. E mi è dispiaciuto molto”.
Cosa è successo?
“Sono sorte delle problematiche di carattere professionale. Non sempre si vedono le cose alla stessa maniera”.
Muzzi recentemente ha dichiarato che non avete mai litigato. Conferma?
“È una persona di cui non vorrei parlare. Non siamo mai andati d’accordo fin dal suo arrivo e quindi si, direi che non abbiamo litigato perché non c’è stata occasione”.
E adesso? Pronto per una nuova sfida?
“Amo questa professione. Ho voglia di tornare a fare il mio lavoro che qualcuno mi proibiva di fare. Penso che possa succedere, qualche idea in giro c’è è qualcosa mi è stato proposto, ad esempio lavorare in un gruppo di procuratori, ma ho declinato perché voglio fare il direttore sportivo. Mi piace il contatto umano con i calciatori, da cui ho avuto la maggior parte dei riscontri. Su ventisette calciatori del Cagliari venti mi hanno scritto cose che mi hanno fatto molto piacere. E questo rimane”.
Cassano e la Bobo tv: si sta distinguendo per alcune gaffe. Pensa ancora che sia un grande competente di calcio?
“Lo ripeto: a livello di competenze per quello che conosciuto e frequentato in una chat di gruppo durante il lockdown è preparato. Per quanto riguarda i discorsi che fa alla Bobo tv non so mai se siano esternazioni colorite oppure pensieri suoi. Però ha grande competenza e conoscenza del calcio”.
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