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Un azzurro a tinte bianconera. Anche al femminile è Ital-Juve
Spesso a livello maschile si è parlato di Ital-Juve per il contributo che la squadra bianconera ha dato alla causa azzurra. Dopo le prime due uscite del Mondiale francese questa denominazione non si può che adattare pure all’Italia femminile. La vittoria contro l’Australia è stata infatti firmata da Barbara Bonansea, autrice di una doppietta, quella odierna contro la Giamaica invece porta le firme di altre due juventine come Cristiana Girelli, tripletta per lei, e Aurora Yaya Galli , doppietta da subentrata per lei che con il gol non ha un particolare feeling.
Del resto il contributo che la Juventus ha dato al movimento femminile è innegabile, al netto delle polemiche suscitate dal suo ingresso con l’acquisto del titolo sportivo del Cuneo. Grazie al club bianconero infatti le calciatrici hanno potuto finalmente allenarsi da professioniste (pur non essendole e qui andrebbe aperto un capitolo a parte), un salto in avanti che tutte hanno sottolineato e che tutte reputano fondamentale per la loro crescita personale e per quella di squadra.
L’ossatura di questa nazionale: da Giuliani fra i pali a Girelli-Bonansea in avanti, con il capitano Sara Gama e la centrocampista Valentina Cernoia a fare da trait d'union. E poi il terzino Boattin, la centrocampista Galli (di cui sopra), e quella Martina Rosucci recuperata in extremis dopo aver saltato in pratica tutto il campionato. Senza poi dimenticare che di questa Nazionale sarebbe stata punto fermo la sfortunata Cecilia Salvai (a cui Girelli ha dedicato il passaggio del turno) centrale difensivo rimasto a causa per un grave infortunio al ginocchio. È un’Italia a trazione juventina, non ce ne vogliano le ragazze che militano in altre squadre e che danno il loro contributo importantissimo, fondamentale, alla causa. Se possibile in bianconero le giocatrici citate sono cresciute ulteriormente, hanno fatto loro la mentalità vincente che contraddistingue il club bianconero.
Del resto il contributo che la Juventus ha dato al movimento femminile è innegabile, al netto delle polemiche suscitate dal suo ingresso con l’acquisto del titolo sportivo del Cuneo. Grazie al club bianconero infatti le calciatrici hanno potuto finalmente allenarsi da professioniste (pur non essendole e qui andrebbe aperto un capitolo a parte), un salto in avanti che tutte hanno sottolineato e che tutte reputano fondamentale per la loro crescita personale e per quella di squadra.
L’ossatura di questa nazionale: da Giuliani fra i pali a Girelli-Bonansea in avanti, con il capitano Sara Gama e la centrocampista Valentina Cernoia a fare da trait d'union. E poi il terzino Boattin, la centrocampista Galli (di cui sopra), e quella Martina Rosucci recuperata in extremis dopo aver saltato in pratica tutto il campionato. Senza poi dimenticare che di questa Nazionale sarebbe stata punto fermo la sfortunata Cecilia Salvai (a cui Girelli ha dedicato il passaggio del turno) centrale difensivo rimasto a causa per un grave infortunio al ginocchio. È un’Italia a trazione juventina, non ce ne vogliano le ragazze che militano in altre squadre e che danno il loro contributo importantissimo, fondamentale, alla causa. Se possibile in bianconero le giocatrici citate sono cresciute ulteriormente, hanno fatto loro la mentalità vincente che contraddistingue il club bianconero.
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