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Cent'anni di Finlandia-Italia senza sconfitte. A Tampere è già inverno
Finlandia-Italia è quasi una certezza. Da oltre cent'anni, nel paese di Babbo Natale, capita solo che gli azzurri escano dal campo non solo imbattuti, ma vittoriosi. Un solo gol subito nei dodici precedenti, peraltro in un 6-1 inutile. Ma un pareggio che nel 1975 costò gli Europei alla Nazionale, allo stadio Olimpico di Roma, per 0-0. Questa volta non succederà, non tanto perché matematicamente non possa (ancora) verificarsi un addio, bensì perché non è l'ultima partita di un girone con le due squadre entrambe molto avanti, rispettivamente a quota 12 e 15. Un pari aiuterebbe (molto) entrambe.
L'INVERNO A TAMPERE - I canoni per una temperatura adeguata sono diversi da regione a regione del Mondo. Quello che poi noi è fine estate, a Tampere, è Ferragosto. Così i sei-sette gradi della giornata, mista a una pioggia che intirizzisce e atterisce, fa capire quanto possa essere freddo in questa parte del Globo. Nel viaggio da Helsinki bisogna stare attenti all'incursione di animali sulla carreggiata, il cielo è terso e pieno di stelle - anche perché incontrare una città è francamente difficile - la carreggiata praticamente vuota. L'aria, già frizzante, è il benvenuto in uno spazio dove la temperatura va al di sotto del meno dieci abbastanza semplicemente, a dicembre anche meno venti per un bianco Natale. La torre di Näsinneula è costruita sulla falsariga di quella di Seattle e dà la vista su tutta la città, oltre che i laghi circostanti.
CAMPO IMBATTUTO - L'ultima volta che la Finlandia ha vinto con l'Italia era durante i giochi Olimpici di Helsinki, nel 1912. Altri tempi. Così come lo sono le ultime qualificazioni, quelle dei Mondiali, che hanno portato Kanerva a essere l'allenatore. Il Ratina Stadion, in pieno centro città con un ponte che attraversa il fiume (ricorda quello dell'Olimpico di Roma nelle intenzioni, non nella magnificenza) viene chiamato così per il centro commerciale che sovrasta la Curva. Niente copertura se non per la tribuna, stadio da 16800 anime, tifo indiavolato. La Finlandia qui ha sempre vinto nelle ultime gare, dimostrando un discreto gioco e un'ottima attitudine corale. Non sarà facile.
GRANDI SPERANZE - I tifosi sono in visibilio, nelle ultime settimane, perché intravedono la speranza di arrivare finalmente a una fase finale che non è mai arrivata, per essere la nuova Islanda. Perché il ricordo è fermo davvero alle Olimpiadi del 1912, quando la Finlandia arrivò quarta da padrone di casa. Altro tempo, altro calcio.
L'INVERNO A TAMPERE - I canoni per una temperatura adeguata sono diversi da regione a regione del Mondo. Quello che poi noi è fine estate, a Tampere, è Ferragosto. Così i sei-sette gradi della giornata, mista a una pioggia che intirizzisce e atterisce, fa capire quanto possa essere freddo in questa parte del Globo. Nel viaggio da Helsinki bisogna stare attenti all'incursione di animali sulla carreggiata, il cielo è terso e pieno di stelle - anche perché incontrare una città è francamente difficile - la carreggiata praticamente vuota. L'aria, già frizzante, è il benvenuto in uno spazio dove la temperatura va al di sotto del meno dieci abbastanza semplicemente, a dicembre anche meno venti per un bianco Natale. La torre di Näsinneula è costruita sulla falsariga di quella di Seattle e dà la vista su tutta la città, oltre che i laghi circostanti.
CAMPO IMBATTUTO - L'ultima volta che la Finlandia ha vinto con l'Italia era durante i giochi Olimpici di Helsinki, nel 1912. Altri tempi. Così come lo sono le ultime qualificazioni, quelle dei Mondiali, che hanno portato Kanerva a essere l'allenatore. Il Ratina Stadion, in pieno centro città con un ponte che attraversa il fiume (ricorda quello dell'Olimpico di Roma nelle intenzioni, non nella magnificenza) viene chiamato così per il centro commerciale che sovrasta la Curva. Niente copertura se non per la tribuna, stadio da 16800 anime, tifo indiavolato. La Finlandia qui ha sempre vinto nelle ultime gare, dimostrando un discreto gioco e un'ottima attitudine corale. Non sarà facile.
GRANDI SPERANZE - I tifosi sono in visibilio, nelle ultime settimane, perché intravedono la speranza di arrivare finalmente a una fase finale che non è mai arrivata, per essere la nuova Islanda. Perché il ricordo è fermo davvero alle Olimpiadi del 1912, quando la Finlandia arrivò quarta da padrone di casa. Altro tempo, altro calcio.
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