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La Serie A resta la casa degli esoneri. Per 3 tecnici panettone a rischioTUTTO mercato WEB
© foto di Massimiliano Vitez/Image Sport
venerdì 20 dicembre 2019, 08:00Serie A
di Raimondo De Magistris

La Serie A resta la casa degli esoneri. Per 3 tecnici panettone a rischio

La soluzione più semplice, immediata. Quella per provare a dare una svolta immediata alla squadra e sperare in un immediato cambio di rotta. L'esonero dell'allenatore è pratica che da sempre ci vede grandi protagonisti e anche quest'anno non fa eccezione. Dando uno sguardo ai cinque campionati europei più importanti, la Serie A è quello in cui sono avvenuti più esoneri. Tre fin qui i cambi di panchina in Ligue 1, 4 in Bundesliga e 5 Liga. Addirittura 6 in Premier, calcolando anche Arteta e Ancelotti e senza calcolare traghettatori più o meno duraturi che però vengono chiamati col chiaro compito di prender tempo, di prendere una decisione più ponderata.
In Italia invece siamo già a sette cambi di panchina. Il Brescia in 16 giornate ha già fatto in tempo a esonerare Corini e a richiamarlo. L'Udinese ha trasformato l'unico potenziale traghettatore in tecnico confermato almeno fino a fine stagione.

E poi le big, Milan e Napoli, partite in estate con progetti che in teoria avrebbero dovuto avere ben altro respiro e che, invece, sono già alle prese con un nuovo ciclo.

Tre tecnici rischiano di non mangiare il panettone - Non è finita qui. Il turno di campionato iniziato con Sampdoria-Juventus rischia di far 'saltare' altre tre teste. Nella giornata di ieri, in conferenza stampa, Vincenzo Montella ha ammesso di non avere la certezza di una sua permanenza dopo la gara con la Roma: "Il mercato? In questo momento non mi interessa, io spero di mangiare il panettone", ha detto. Montella 'appeso' a un risultato, esattamente come Thiago Motta che dopo la sconfitta col derby dipenderà dal risultato di una partita quasi proibitiva: Inter-Genoa. E poi c'è Leonardo Semplici, allenatore della SPAL fanalino di coda. Fin qui la società di Ferrara l'ha sempre confermato, anche nei momenti più bui, ma un ulteriore passo falso sul campo del Torino potrebbe decretare il suo addio 1840 giorni dopo l'ufficialità del suo ingaggio. Quando la SPAL navigava ancora in Serie C.